Vi abbiamo riportato la “condanna” del Partito Democratico di Calenzano (LEGGI QUI) circa lo striscione di CasaPound.
Di seguito la replica di CasaPound:
“Ieri pomeriggio i militanti di CasaPound della zona di Calenzano si sono recati in piazza Vittorio Veneto e hanno affisso uno striscione di denuncia contro il trattamento riservato dalla Giunta Comunale ad una famiglia italiana messa sotto sfratto da una cooperativa con l’avallo della società della salute. Contestualmente hanno aiutato questa famiglia nel trasloco in altra abitazione, durante il quale una delle componenti ha anche accusato un malore.
“Quanto successo a Calenzano è inaccettabile – dichiarano gli attivisti di CasaPound della zona – una famiglia italiana composta da una nonna, una mamma e un bimbo con la legge 104, in grave emergenza economica, abitativa e sanitaria, è stata sfrattata dall’immobile nel quale abitava nell’ambito di una convenzione stabilita tra la società della salute e CON VOI onlus per la realizzazione di progetti abitativi assistiti dedicati a persone in difficoltà. Alla famiglia è stato contestato di non aver rispettato il programma previsto dai servizi sociali dopo soli nove mesi dall’inserimento in struttura e in conseguenza di questo gli è stato intimato di rilasciare l’immobile in soli 10 giorni, nonostante le gravi problematiche del nucleo familiare delle quali tutte le parti in causa erano perfettamente a conoscenza.
Rivolgiamo quindi tutto il nostro sdegno nei confronti della Società della Salute e del Comune di Calenzano – prosegue la nota – anche considerato che il secondo presiede la prima, poiché nonostante fosse loro preciso dovere aiutare questi cittadini si sono totalmente disinteressati della situazione, soprattutto quando questa si è aggravata ulteriormente con la vergognosa causa intentata senza la minima sensibilità dalla cooperativa CONVOI onlus contro questa famiglia, impossibilitata a rilasciare l’immobile quando intimato. Comunque al di là di come si intendeva giudicare il percorso intrapreso con CON VOI onlus e le motivazioni che hanno portato all’interruzione dello stesso, riteniamo che dato il palese grave stato di necessità della famiglia una volta conclusasi quell’esperienza assistenziale si sarebbe dovuto trovare immediatamente una sistemazione abitativa adeguata nel Comune di Calenzano, anche nell’ottica di proteggere innanzitutto il minore, risparmiandogli il forte stress dei ripetuti tentativi di sfratto forzoso e l’instabilità di una situazione che ne ha peggiorato la salute psicofisica. Per non parlare poi di quella della madre, portata via in ambulanza oggi pomeriggio per un malore sopraggiunto durante le delicate operazioni di trasloco dei propri effetti personali, al quale come CasaPound abbiamo partecipato per tutta la giornata, dando un contributo fondamentale a questo nucleo familiare debole e altrimenti abbandonato totalmente a se stesso.
In relazione a quanto descritto non esitiamo a definire vergognoso che nel Comune di Calenzano vi siano centri di accoglienza dove per anni immigrati che nella maggior parte dei casi non scappano da nessuna guerra, bivaccano a spese dei contribuenti o che sempre in questo Comune sia stato realizzato un progetto denominato “abitare temporaneo”, col quale sono state praticamente regalate case nuove di zecca ad immigrati extracomunitari, che le abitano da anni e che sono costate alle casse del Comune di Calenzano oltre 1 milione di euro. Di fronte a questa estrema cura di chi governa il Comune nei confronti degli stranieri non potevamo che bollare come discriminatorio l’atteggiamento tenuto nei confronti di questa famiglia italiana attraverso lo striscione che abbiamo affisso in piazza Vittorio Veneto.”