Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha ricevuto, questa mattina, nel suo ufficio al palazzo del Pegaso la famiglia di Marian Ciungo, il giovane di 27 anni, affetto da grave disabilità alla vista, morto ieri nel rogo divampato nel capannone abbandonato in via del Ponte a Giogoli all’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino, dove da alcuni mesi aveva trovato riparo insieme con i genitori, il fratello e altre famiglie rom.
”Le nostre sono state semplicemente parole di conforto – ha detto Giani a conclusione dell’incontro – Ci sono altre sedi per affrontare l’aspetto politico, di indirizzo, su come rapportarsi a queste situazioni”.
L’aspetto privilegiato dal presidente Giani ”è stato quello umano. Ho voluto incontrare il padre e la madre che hanno appena perduto un figlio di 27 anni, un figlio che, non vedendo, non ha potuto difendersi dal fuoco. Ho voluto rappresentare la nostra vicinanza alla famiglia. La questione che mi è stata posta è stata quella di riportare la salma in Romania. Vedremo cosa potremo fare, riferirò al Consiglio regionale. Queste sono le situazioni in cui si capisce quanto le istituzioni debbano essere ben presenti sul territorio per affrontare i problemi”.
Con la famiglia di Marian Ciungo, era presente Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell’associazione Nazione Rom, che all’uscita ha parlato con i giornalisti. Zuinisi ha confermato il timore della comunità rom che l’episodio sia stato causato da un attentato di carattere razzista. Ha ringraziato il presidente Giani e il consigliere Donzelli per le iniziative prese in Consiglio regionale, ha rinnovato la richiesta del lutto cittadino e l’appello a cessare l’ostilità nei confronti delle comunità rom in Toscana ed ad unirsi nella solidarietà verso il popolo
rom. L’aula aveva osservato un momento di raccoglimento nella seduta di ieri su richiesta del consigliere Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia).
AdnKronos