Un’opera del maestro Manzi nella Galleria degli autoritratti degli Uffizi

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C’erano anche il direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt e il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, oltre al sindaco Emiliano Fossi, ieri al Museo Manzi di Campi Bisenzio per l’evento speciale dedicato all’artista Antonio Manzi, presente alla serata. L’appuntamento, a cui ha partecipato un folto pubblico di interessati, è inserito nei festeggiamenti del decennale del museo e del Teatrodante Carlo Monni, due delle più importanti istituzioni culturali della città metropolitana.

In programma, la speciale visita guidata alla collezione del museo, in cui sono raccolte le opere di oltre 50 anni di attività di Manzi, illuminate per l’occasione in maniera scenografica da una regia ad hoc di Andrea Bruno Savelli, che ne ha sottolineato la teatralità.
A seguire, si è tenuta la lettura scenica di Luisa Cattaneo e Andrea Bruno Savelli, che hanno interpretato alcune delle lettere dello scambio epistolare d’amore di Dino Campana e Sibilla Aleramo, in virtù del legame tra l’artista Manzi e l’autore marradese. Il tutto si è svolto tra le proiezioni di video mapping delle elaborazioni grafiche originali delle opere di Manzi, proiettate sulla facciata del museo, a cura di Paolo Moretti.

Nell’occasione, il direttore Schmidt ha chiesto all’artista Manzi una sua opera per la Galleria degli autoritratti degli Uffizi. L’appuntamento ha concluso il progetto inauguratosi a ottobre presso il teatro con “Opere in concerto”, una produzione in cui le opere di Manzi sono state protagoniste sul palcoscenico insieme ai musicisti de La Filharmonie, in assonanza tra scelta musicale e artistica. L’evento ha il sostegno di Unicoop Firenze.

Ha detto il direttore Schmidt: “Vedere i capolavori di Manzi mi ha emozionato, e ringrazio tutti per l’invito. Le sue opere riprendono in maniera originale e personale le preoccupazioni artistiche dal Rinascimento, lo possiamo notare nel rilievo schiacciato, nell’uso della forma del tondo, ma anche in soluzioni più insolite, ad esempio nelle superfici delle ceramiche che vengono dipinte dal fuori, e non da dentro. Tutto questo racconta di una grande mente creativa. Per questo gli ho chiesto un autoritratto per gli Uffizi, visto che abbiamo la collezione di autoritratti più antica e grande del mondo, e lui è uno degli artisti contemporanei più interessanti. La sua opera è in continuo sviluppo, non si ferma mai, lo stesso tema viene ripreso e riutilizzato in altra maniera. in più di 50 anni il Maestro Manzi non si è mai ripetuto, forse il segno più concreto di trovarsi di fronte a grande artista, eppure sono sempre le stesse forze con cui di volta in volta lotta o che accarezza a interessarlo. Questo è un elemento di grande fascino”.

Emozionato per la serata e per la richiesta di Schmidt, Antonio Manzi ha così replicato: “È un compleanno bellissimo, questo per i dieci anni del museo, spero che questa emozione venga ripagata dal dono che farò agli Uffizi. Anche sentire recitare Dino Campana stasera è stata un’emozione, un poeta che ha fatto una fine tragica nel manicomio di Castelpulci, dove io da ragazzo, per due anni, ho dipinto molte opere, che hanno come soggetto le persone in cura in questo istituto. Dino Campana mi ricorda quindi in maniera molto forte alcuni momenti importanti della mia vita”.

Ha aggiunto il Sindaco Emiliano Fossi: “Questa serata è importantissima non solo per il Comune di Campi Bisenzio ma per tutta l’area metropolitana, non solo perché al Museo Manzi è venuto in visita il direttore degli Uffizi, ma anche perché si festeggiano i decennali dall’apertura del Teatrodante Carlo Monni e del Museo Manzi, due realtà importanti che dialogo da tempo ma che, grazie al connubio di due persone della levatura di Manzi e Savelli, lo fanno ancora di più. Ciò non può che renderci orgogliosi, così come il fatto che il teatro cresca in termini di abbonamenti e di presenze, non solo per la stagione di prosa, ma anche per tutte le altre attività, a cui è presente un pubblico trasversale, di ogni età”.

Dice Andrea Bruno Savelli: “Siamo qui stasera a illuminare teatralmente le opere del maestro, che prendono così ancora più forza e vita, e a recitare le lettere tra Dino Campane e Sibilla Aleramo, che hanno un’importante e strana connessione con il maestro: sia Campana che Manzi hanno trascorso gran parte della loro vita presso l’allora locanda Sanesi, che ora è un ristorante, dove il maestro Manzi ha realizzato le prime opere. Anche la loro arte vibra su corde simili, utilizzando mezzi diversi, e così li abbiamo messi insieme per realizzare gli eventi dentro il museo”. Conclude l’attrice Luisa Cattaneo: “Il luogo è suggestivo, con un allestimento luci che suggerisce la passione dei maestri Campana e Manzi. Stasera possiamo proprio dire che sia stata una comunione di arti diverse che si sono incontrate!

Ufficio stampa Teatrodante Carlo Monni

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