Le frontiere, l’accoglienza, l’immigrazione sono le grandi sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Ed è nel cuore pulsante delle istituzioni europee, nel palazzo del Parlamento a Bruxelles, che sarà allestita per due giorni (30 e 31 gennaio) la mostra “Ai confini dell’accoglienza” con foto e video realizzati a Idomeni dal Nucleo di Documentazione della Croce Viola di Sesto Fiorentino. Nella pianura al confine tra la Grecia e la Macedonia, per alcuni mesi del 2016 sono rimaste ammassate in attesa della riapertura della frontiera da parte del governo di Skopje, oltre diecimila persone, in prevalenza di origine siriana. Poi, proprio in contemporanea con l’arrivo della missione della Croce Viola, a fine maggio, è iniziato lo smantellamento dell’area e lo spostamento delle persone che si trovavano lì in campi controllati dal governo greco.
L’inaugurazione si terrà martedì 30 alla presenza di alcuni dei volontari presenti a Idomeni nella primavera 2016 e di un gruppo di europarlamentari italiani, che ha voluto portare letteralmente al centro dell’Europa le foto e i video realizzati. «Sono orgoglioso – spiega uno dei parlamentari – di ospitare una mostra il cui grande valore va ben oltre quello artistico. E’ importante continuare a sollevare il tema dell’accoglienza in Europa e ringrazio la Croce Viola di Sesto Fiorentino perché questa iniziativa va proprio in quella direzione. Mostrare queste foto e questi video all’interno del Parlamento europeo ha anche un valore simbolico: speriamo che attirino l’attenzione dei colleghi di quei Paesi che ancora oggi si rifiutano di fare la propria parte nella condivisione dell’accoglienza dei migranti in Europa».
«Una mostra – aggiunge Davide Costa, responsabile del Nucleo Documentazione della Croce Viola – che abbiamo realizzato con l’intento di raccontare la situazione che abbiamo visto nella primavera del 2016 al confine greco-macedone in quello che è stato definito da più parti un vero e proprio inferno contemporaneo. Il nostro gruppo è arrivato a Idomeni proprio nei giorni in cui il governo greco aveva deciso di iniziare lo smantellamento del campo e abbiamo così assistito alle operazioni di trasferimento dei profughi».
La missione si è svolta col patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana, del Comune di Sesto Fiorentino, dell’Anci Toscana, del Parlamento degli Studenti e di Anpas Toscana, con il contributo di Unicoop Firenze.
“Quella dell’accoglienza – dichiara il sindaco di Sesto Fiorentino – è la sfida più difficile che l’Europa unita si sia trovata ad affrontare, davanti alla quale sono crollate le certezze e i principi su cui avevamo costruito la convivenza tra i nostri popoli. La mostra allestita dalla Croce Viola ci fa sbattere contro la crudezza della realtà, contro le immagini di una ferita aperta, di un dolore, di una vergogna che nasce dall’ingiustizia e dall’ingiustizia trae il suo nutrimento. È un richiamo civile, un invito a ritrovare e a rinnovare il nostro impegno per la costruzione di un mondo più giusto».
Un’esperienza forte anche per il gruppo toscano, che pure è abituato a situazioni difficili: il Nucleo Documentazione della Pubblica Assistenza di Sesto Fiorentino è infatti composto da giornalisti, fotografi e tecnici di protezione civile e si occupa di testimoniare proprio le situazioni di emergenza. Tra il 2016 e il 2017 il gruppo è stato più volte nelle aree colpite dal terremoto del centro Italia per fare documentazione.
La mostra è già stata allestita in varie località: è stata a Roma alla Camera dei Deputati e in precedenza aveva già toccato l’Umbria (Orvieto Fotografia), la Lombardia (PhotoShow a Milano e San Donato Milanese), la Campania (Casal di Principe all’interno di un immobile confiscato ai casalesi), il Piemonte (Collegno) e, ovviamente, in Toscana a Pistoia (Capitale italiana della cultura 2017), Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Marliana. Ha appena lasciato il passo del Brennero, dove è rimasta allestita al Plessi Museum per oltre un mese e mezzo proprio sul confine tra Italia e Austria e dove ha riscosso un ottimo successo di pubblico.