Sforzi “spiega” Sesto a Giachetti: “Il Pd non ha perso il Comune, ma le persone”

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Commemorazione dei morti del lunedì di Pasqua 1944 a Cercina. Damiano Sforzi

Com’è noto Roberto Giachetti è il candidato del Partito Democratico alla Camera nel collegio uninominale che comprende anche Sesto Fiorentino.

Lunedì 29 gennaio Giachetti ha scritto il seguente post su Facebook:

Pronti, si parte! Sono in treno, di ritorno dalla Toscana, dove abbiamo iniziato a programmare la campagna elettorale…

Publié par Roberto Giachetti sur lundi 29 Janvier 2018

Tante persone hanno commentato il post. Tra queste anche il vice sindaco di Sesto Fiorentino Damiano Sforzi che ha spiegato a Roberto Giachetti la realtà politica sestese degli ultimi tre anni:

Buon pomeriggio Presidente Giachetti,
sono il vicesindaco di Sesto Fiorentino, ho letto ieri la sua intervista sulla nostra città e ci tenevo a informarla delle vicende politiche che riguardano il suo collegio.
Iniziamo col dire che non è vero che il PD ha perso il Comune lo scorso anno. Il PD il Comune l’ha perso nel 2015, quando 8 consiglieri su 15 del gruppo del PD hanno deciso di sfiduciare il sindaco, la renzianissima Sara Biagiotti (una delle tre dirigenti che accompagnavano Renzi sul camper ai tempi delle primarie 2012), dopo poco più di un anno di mandato amministrativo.
Fu una scelta presa con grande sofferenza, assunta in consiglio comunale davanti alla città. Appena qualche mese dopo, a Roma, una parte rilevante del gruppo PD preferiva, invece, mandare il sindaco Marino a casa con un accordo preso dal notaio.
Qualcuno disse: è democrazia bellezza! Con la differenza che in Toscana il PD, rappresentato dall’on. Dario Parrini (un vero miracolo di sopravvivenza politica, visto che in Toscana, sotto la sua guida, il PD è riuscito a perdere buona parte delle competizioni elettorali) provvedeva a commissariare il partito di Sesto Fiorentino e ad espellere, con la bolla dell’infamia, gli otto consiglieri. Sorte che non mi pare sia toccata ai consiglieri romani: pesi e misure diverse a seconda della fedeltà al capo.
Alle successive elezioni amministrative del 2016 il PD, per la prima volta nella storia, finisce all’opposizione e 7 degli otto consiglieri, che si ricandidano contro il PD, vengono rieletti con il sindaco Lorenzo Falchi, sostenuto da Sinistra Italiana e dalla lista Civica Per Sesto per contrastare le due opere devastanti per il nostro territorio, inceneritore e aeroporto, sostenute a tutti i livelli dal PD renziano.
Su queste due opere si era, peraltro, giocata gran parte della rottura con il sindaco Biagiotti, assai poco propensa (come Renzi, del resto) ad ascoltare la città. Né immaginiamo che da un candidato “paracadutato” a Sesto, a sua insaputa, da Roma possano arrivare posizioni diverse.
Per quanto riguarda l’esito delle elezioni amministrative a Roma credo lo conosca meglio di me.
Questa breve, e sicuramente parziale, cronistoria per spiegare che il PD non ha perso il Comune, il PD ha perso le persone che un tempo hanno creduto in questo progetto perché è diventato altro, a cominciare dalle grandi scelte infrastrutturali che coinvolgono il nostro territorio. Potrei poi continuare con le scelte di politica economica e del lavoro che non hanno più niente a che fare con la sinistra, col suo essersi trasformato nel partito del padrone, che non solo espelle, ma anche umilia chi non è in linea con il capo.
Un metodo che abbiamo imparato a conoscere con le vicende che dal 2014 hanno coinvolto la nostra città e che abbiamo rivisto plasticamente riprodotte anche nelle recenti selezioni dei candidati alle elezioni politiche, compresa la “comunicazione” che hanno dato a lei rispetto alla sua candidatura nel collegio di Sesto Fiorentino.
In questo territorio sosterremo i candidati di LIBERI E UGUALI, Serena PILLOZZI alla Camera e Alessio BIAGIOLI al Senato perché, oltre a rappresentare le legittime istanze di una realtà che conoscono bene, siamo sicuri che, una volta eletti, non si divideranno il seggio in Parlamento e quello nell’Assemblea capitolina, ma rimarranno in contatto con chi li ha votati e li conosce da sempre.
La saluto cordialmente e le faccio un grande in bocca al lupo per la campagna elettorale anche se, a queste politiche, non saremo in pochi a fare il tifo per il lupo che da queste parti ci risulta meno pericoloso del PD“.

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