Vertenza Fedex-Tnt: le RSU alla Commissione Sviluppo Economico del Comune di Calenzano

0
239

La vertenza Fedex-TNT approda sui banchi della Commissione Sviluppo Economico del Comune di Calenzano. Il Presidente Stefano Poni ha convocato martedì scorso la Commissione, invitando i rappresentanti dei lavoratori della Fedex-Tnt, per discutere della vertenza in corso. “Sono da sempre sensibile ai problemi economico-occupazionali, dell’economia e dell’organizzazione aziendale – ha dichiarato il Presidente della Commissione Stefano Poni –. Ho quindi promosso questa commissione per mantenere alta l’attenzione sul mondo del lavoro, in questo momento di grandi cambiamenti, per mettere in evidenza i problemi di chi li subisce. Recependo i suggerimenti del Vicepresidente Americo D’Elia, l’oggetto della commissione è stato esteso ad una panoramica più generale, legata anche ad altre criticità nell’ambito comunale, come per esempio la situazione del corriere Artoni”.
RESOCONTO DELLA COMMISSIONE

Il giorno dodici del mese di Giugno dell’anno 2018, alle ore 18.40, si è tenuto, presso la sala riunioni al IV° piano del Nuovo Polo Istituzionale, un incontro con la Commissione Consiliare Sviluppo Economico avente ad oggetto la discussione del seguente argomento:

Vicenda lavoratori gruppo FedEx/TNT

Sono presenti i seguenti membri della commissione:

Stefano Poni – Presidente
Americo D’Elia – Vicepresidente
Francesco Piacente – Membro

Sono altresì presenti il sindaco, Alessio Biagioli, ed il consigliere Daniele Baratti.
Il Membro della commissione Venturini, non potendo intervenire ha comunicato la sua solidarietà con i lavoratori.

Il Verbale viene redatto dal funzionario del Servizio SUAP/Sviluppo Economico, signor Alessandro Salvanti.

Il presidente Poni ricorda che la riunione della Commissione consiliare è stata indetta per discutere della vicenda dei licenziamenti dei lavoratori del gruppo FEDEX/TNT, che sono stati invitati, insieme alle rappresentanze sindacali, a riferire davanti alla Commissione in merito alle vicende che riguardano loro ed il settore del trasporto merci più in generale.
Esprime l’appoggio della Commissione tutta nei confronti dei lavoratori e la solidarietà delle forze politiche, riportando in particolare quelle di Gianluca Ferretti. Ex segretario PD Riferisce che a quanto è dato sapere l’azienda non sembra disponibile, nonostante una situazione dei conti positiva, a trovare una soluzione della crisi alternativa a quella dei licenziamenti.

Il sindaco Biagioli rappresenta ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali presente la solidarietà e l’appoggio del Comune di Calenzano, che pur non avendo competenze specifiche in materia di politiche del lavoro resta attento e segue da vicino la questione.
Esprime rammarico nei confronti di un’azienda che, nonostante una situazione economica non pregiudizievole, colga l’occasione di una fusione per far scattare dei licenziamenti, soprattutto considerando che il contesto economico non presenta più i segni della crisi gravissima di qualche tempo fa, quando le chiusure erano all’ordine del giorno. La vicenda dell’esternalizzazione del lavoro rappresenta con chiarezza la volontà di una ricerca spasmodica del profitto a discapito dell’esistenza stessa del lavoro.
Rivendica la volontà di sostenere le aziende che creano lavoro e non sfruttano i lavoratori e si auspica che la trattativa condotta presso il tavolo istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico conduca almeno ad una sospensione dei licenziamenti.

Il consigliere D’Elia si auspica che i lavoratori possano sentire la vicinanza della Commissione, dei cui risultati chiede venga portato a conoscenza anche il Ministero. Ha invitato anche il signor Salvi della ARTONI perché possa riferire anche delle vicende di quella azienda, simili a quelle del gruppo FEDEX/TNT.

Il consigliere Baratti esprime solidarietà e riferisce di aver informato il deputato Vescovi perché possa interessarsi della questione.

Il consigliere Piacente esprime la solidarietà del suo partito e la soddisfazione per il coinvolgimento della Commissione.

Il presidente Poni, constatata l’unanimità del sostegno da parte delle forze politiche presenti nel consiglio comunale, invita a parlare i lavoratori e i rappresentanti sindacali.

Il signor Girolami, rappresentante della FILT CGIL, e dipendente della FEDEX/TNT riassume le vicende che hanno interessato l’azienda, dalla fusione tra il gruppo FEDEX e TNT annunciata due anni fa, dopo che il gruppo TNT, che ha un ufficio anche a Calenzano, era stato oggetto di un precedente tentativo di acquisto da parte di UPS che non si era concretizzato per l’opposizione dell’Unione Europea. Il processo di integrazione fra le due aziende doveva condurre, nelle intenzioni del management, ad una preminente posizione di mercato, mentre invece si è concluso qualche settimana fa con l’annuncio del piano di fusione che prevede 361 esuberi e 115 trasferimenti collettivi, veri e propri licenziamenti mascherati (conseguenza del concentramento dei punti vendita in tre sole località, Milano, Padova e Firenze) a causa della distanza tra sede di partenza e quella di arrivo.
Agli scioperi proclamati nei giorni scorsi dalle sigle sindacali, l’adesione è stata quasi totale dimostrando l’unità dei dipendenti del gruppo (quasi 7000).
I primi incontri presso il tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico non sono stati privi di qualche apertura da parte dell’azienda (ricollocazione di 140 lavoratori presso i fornitori, prosecuzione della vertenza per altri 10 mesi), ma rimane chiara l’intenzione di procedere con il processo di ristrutturazione che prevede l’assegnazione del lavoro a personale esterno.
L’azienda ha spiegato al tavolo che occorre allargare il sistema già in essere in TNT, che prevede il ricorso a personale esterno per le consegne, a discapito del modello FEDEX che invece si basa su personale dipendente. Per questo motivo sarebbe necessaria una ristrutturazione così pesante, e questo a fronte di utili trimestrali della società pari a oltre 700 milioni di dollari.
Lo sciopero e la mobilitazione del personale hanno avuto come conseguenza quella di bloccare le consegne e di creare grossi disagi ai clienti, che stanno già diminuendo. L’esternalizzazione ha inoltre come conseguenza quella di favorire l’ingresso della criminalità organizzata, perché il lavoro svolto dalle cooperative non è tutelato come quello effettuato direttamente dai dipendenti dell’azienda.
La situazione appare totalmente illogica, perché non ci sono ragioni di crisi economica che abbiano spinto l’azienda ad effettuare questi tagli sul costo del lavoro. La sensazione è che questo processo possa essere esteso a tutta Europa secondo un modello di privilegio della ricerca del profitto tramite l’esternalizzazione dei lavoratori.

Il signor Masetti della FIT CISL di Prato ricorda che il lavoro svolto dalle cooperative in altri paesi europei avviene in un contesto normativo molto diverso da quello italiano. Si teme che in Italia si passi da un sistema nel quale le aziende del settore logistica attuano e rispettano i contratti di lavoro nei confronti dei loro dipendenti ad uno nel quale il lavoro viene appaltato ad una giungla di cooperative che sfuggono a qualsiasi controllo. Negli altri paesi questo non succede, non dovrebbe succedere nemmeno da noi.

Il signor Pancani della UIL Trasporti ribadisce che il problema sta nei subappalti dei corrieri, che spesso lavorano contemporaneamente per più aziende (DHL, UPS, Bartolini, Fedex, etc.).

Il signor Contini, dipendente TNT, esprime la preoccupazione che delegando il lavoro alle cooperative si possa innescare un fenomeno di imitazione anche presso altre aziende a discapito della tutela della dignità dei lavoratori e della qualità del lavoro stesso. Si rischia di vanificare quanto fatto in questi anni nell’applicazione dei contratti collettivi ai lavoratori del settore, visto che il mondo delle cooperative non rientra in questo comparto.

Il signor Salvi, dipendente della ARTONI, ricorda come la vicenda che riguarda i dipendenti di questa azienda si è di fatto conclusa perché oggi ne sono rimasti 100 in cassa integrazione a 0 ore e 100 in affitto di ramo d’azienda presso FERCAM, che sta trasferendo i lavoratori in sedi a 50/60 km di distanza dal luogo di residenza. Il 31 luglio prossimo scade l’affitto di ramo d’azienda e le prospettive per questi 100 dipendenti sono quelle dell’assunzione presso FERCAM, a condizione che accettino i trasferimenti. Per i dipendenti in cassa integrazione invece non ci sono molte speranze, anche se il commissario straordinario ha chiesto la proroga della cassa integrazione. L’azienda ormai di fatto è svuotata e chi è rimasto senza lavoro difficilmente avrà la possibilità di ritrovarlo.

Il signor Girolami ribadisce che il rischio è anche quello della beffa, perché in caso di licenziamento ai lavoratori spetterebbe la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) che di fatto significa passare 2 anni a carico dello Stato. Ed è assurdo visto che il settore è in crescita con prospettive di esplosione nel futuro prossimo

Il signor Lotti della FILT CGIL chiede se il Comune di Calenzano, sede di un’alta concentrazione di imprese di logistica, si possa far promotore di un osservatorio sulla legalità del settore, per far sì che le eventuali crisi aziendali non si trasformino in terreno fertile per l’ingresso della malavita o per la diffusione di pratiche illegali.

Il consigliere D’Elia fa presente che nella zona fiorentina non si può parlare di infiltrazioni malavitose anche se il fenomeno è ben conosciuto e presente anche nelle zone limitrofe. “Io ho detto che nella mia esperienza da carabiniere a Calenzano non si sono mai verificate situazioni riconducibili a fenomeni mafiosi di questo tipo, mentre nell’area fiorentina ed in quella pratese come Montemurlo ci sono state decine di inchieste che hanno dimostrato che ci sono“.

Il signor Chiaravalli della FIT CISL afferma che pur essendo quello fiorentino un territorio presidiato, resta soggetto all’infiltrazione malavitosa laddove si sperimenti l’abbattimento selvaggio dei costi del lavoro tipico del fenomeno dell’esternalizzazione. E l’abbattimento dei costi si fa riducendo il salario dei lavoratori e peggiorandone le condizioni di lavoro. Bisogna evitare che si instauri un precedente, cioè che per massimizzare i profitti si introducano meccanismi di appalti selvaggi tipici delle situazioni di grave crisi aziendale. In questo settore le aziende non sono in crisi. Anzi FEDEX ha superato la crisi degli anni scorsi proprio grazie al mantenimento di lavoratori alle proprie dirette dipendenze.
Molti clienti hanno già espresso gravi preoccupazioni per il degrado della qualità del servizio, che diventa sempre più scadente quanto più si peggiorano le condizioni di lavoro.

Il signor Felli della FILT CGIL del gruppo BRT afferma che il contratto del settore logistica viene applicato in modo molto differenziato nelle realtà delle cooperative. Molti corrieri che lavorano per questi subappaltatori sono senza contratto e di conseguenza non hanno alcuna tutela. Ci sono situazioni gravissime in cui i datori di lavoro impongono rapporti economici insostenibili (50/60 Euro giorno comprensivi di contributi, ferie e malattia).

Per il sindaco Biagioli è difficile per un ente come il Comune istituire un osservatorio che ha una complessità difficilmente gestibile con le risorse comunali. Tuttavia ritiene che il Comune possa essere il punto di raccolta delle informazioni e delle notizie del settore e possa fare da coordinatore a livello politico di iniziative nei confronti delle aziende a tutela dei lavoratori.

Il signor Bianchi della FILT CGIL del gruppo Fedex chiede che il Comune porti la vicenda all’attenzione dei Comuni della Piana che sono interessati anche se ci sono molte aziende che vi hanno sede, perché molti lavoratori, diretti o dell’indotto, vivono comunque nella Piana. La crisi dei lavoratori della logistica non è separabile da quella di tutto l’indotto che vi ruota intorno, che nel nostro territorio rappresenta una realtà enorme. Il problema non riguarda solo qualche centinaio di lavoratori ma un intero comprensorio.

Il presidente Poni chiude la riunione manifestando l’auspicio che l’azienda faccia un passo indietro e voglia riconsiderare la scelta di procedere con i licenziamenti e, più in generale, che si interrompa questo fenomeno della delocalizzazione del lavoro presso le cooperative o peggio attraverso la trasformazione dei dipendenti in collaboratori a partita IVA. Esprime soddisfazione per il sostegno unanime manifestato dalle forze politiche alla vicenda e per la partecipazione alla riunione della Commissione. Prende in esame di raccogliere dati sull’andamento occupazionale riconvocare la commissione nel mese di settembre.

 

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO