Venerdì 20 luglio si è tenuto l’incontro fra i membri della commissione ambientale e i vertici di Toscana Aeroporti per parlare dell’ampliamento dello scalo di Firenze. Tra i presenti anche Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in consiglio regionale, che ha scritto il seguente sul sito del partito:
“Ci sono le gite in pullman per vendere le pentole, oggi ho scoperto che ci sono anche le gite in aeroporto per vendere bidoni. E questo è un bidone che ci costerà 150 milioni di denaro pubblico.
La nostra posizione è cristallina: sì al parco agricolo della piana, sì al Polo scientifico dell’Università di Firenze, sì a Pisa come aeroporto strategico regionale. La nostra non è un’opposizione di tipo ideologico all’aeroporto, diciamo semplicemente che la nuova pista parallela nella piana non può proprio starci, innanzi tutto perchè cancellerebbe l’unico polmone verde di una zona iperurbanizzata e la cui aria è fra le più inquinate d’Europa. La popolazione di questa zona è spesso esposta a valori di biossido di azoto superiori ai limiti di legge e con il nuovo aeroporto le emissioni di biossido di azoto aumenteranno notevolmente, come TA ha ammesso rispondendo ad una mia precisa sollecitazione. Con la costruzione della nuova pista, il Polo scientifico ricadrebbe poi dentro l’area di rischio aeroportuale, senza contare il rumore e i problemi per le strumentazioni. Il paradosso è che le norme non consentirebbero di costruire una scuola, un’Università o un ospedale a una distanza così ravvicinata dalla pista ma evidentemente si ritiene possibile il contrario, cioè costruire una pista accanto all’Università.
Noi stiamo con i Comuni della piana e con l’Università di Firenze, le cui osservazioni tecniche contro la pista sono totalmente condivisibili. Oltretutto, per realizzare il nuovo aeroporto, viene sovrascritta la programmazione territoriale fatta negli ultimi 50 anni dai Comuni e persino dalla Regione, dato che lì era sempre stata prevista un’area verde. Ora si decide di piazzarci una bomba ecologica, con un numero di voli tale da rovinare la vita ad un’ampia fascia di popolazione, anche se va ricordato che la valanga di prescrizioni dei tecnici ministeriali rappresenta un ostacolo pressoché insormontabile all’effettiva realizzazione dell’opera. Né è stato fatto alcun preventivo processo partecipativo, anche se le norme lo avrebbero richiesto. Il tutto per costruire l’unica pista al mondo che risulterebbe perpendicolare ai venti prevalenti. Per non dire di quel numeretto fondamentale, il così detto ‘coefficiente di utilizzazione’ anemometrico, che è stato calcolato senza utilizzare il metodo standard internazionale dell’ICAO, come confermato oggi da Toscana Aeroporti: il fatto è che proprio quel numero calcolato in maniera non standard viene portato a giustificazione del fatto che la nuova pista avrebbe meno dirottamenti dell’attuale. Insomma, un bidone costosissimo e che fa pure acqua da tutte le parti“.