Il 7 settembre si terrà la Conferenza dei Servizi relativa all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze. Lo scorso 9 agosto il Comune di Sesto Fiorentino ha chiesto il rinvio (LEGGI QUI). Stessa cosa adesso chiedono Ciccio Auletta, capogruppo “Diritti In Comune” (Una Città In Comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile) del Comune di Pisa, Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi del gruppo consiliare “Firenze Riparte a Sinistra” del Comune di Firenze, Leonardo Becheri della Rete delle Città in Comune (Prato) e Andrea Martinelli di Sinistra Italiana Prato:
“La tragedia di Genova non ha proprio insegnato niente. Si vuol continuare sulla strada delle grandi opere inutili, come il nuovo aeroporto di Firenze, per fare l’interesse di pochi e a danno di molti.
L’evidente problema sanitario e ambientale della cittadinanza attorno all’aeroporto non può essere risolto spostandolo su altre zone, con miglioramenti di breve periodo che saranno poi comunque annullati dalla crescita del traffico aereo dovuta al nuovo scalo. Deve guidarci invece la messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti e del territorio, quando questo non significa far perdurare, o persino peggiorare, le attuali condizioni sulla popolazione circostante, come invece produrrebbe il mantenimento dell’attuale traffico aereo o l’allungamento della pista attuale.
Se l’aeroporto di Firenze non deve vedere limiti, ed invece causare danni alla cittadinanza, allora non è un problema di orientamento della pista ma della infrastruttura stessa che è incompatibile col tessuto urbanistico e col territorio in cui è incastrata.
La realizzazione delle piccole opere necessarie, come il potenziamento della linea ferroviaria tra Firenze e Pisa e un sistema metropolitano su ferro, dovrebbero essere il faro che illumina i pubblici amministratori, se non altro col senno di poi. Invece niente: con blitz agostani, in molti – su questo, PD e destre varie ben compatti e uniti – vogliono procedere in vista della convocata conferenza di servizi del 7 settembre per il progetto di potenziamento dello scalo di Peretola.
Il tutto pre-organizzato da necessità ad arte precostituite, ovvero la presunta urgenza da parte degli “interessati” di mettere in sicurezza l’aeroporto fiorentino, quando gli stessi per 15 anni hanno di fatto omesso di fare i controlli sulla sicurezza dell’attuale.
La nostra richiesta è semplice: il governo annulli quell’appuntamento. Se non lo farà, dimostrerà che gli approfondimenti di Toninelli & C. erano parole al vento (e non ce ne stupiremmo). E la Regione faccia pressione perché si vada in questa direzione, se non altro per rispetto degli atti che essa ha approvato o emendato, che paiono essere diventati carta straccia visto che si parla di un nuovo progetto ivi contenuto, completamente diverso da quello su cui si è basato l’iter portato avanti fino ad ora. Considerato che – a quanto risulterebbe – dei 941 file del progetto, 914 hanno subito modifiche, mentre sono circa 190 i documenti del tutto nuovi, giustamente alcuni consiglieri comunali e alcuni sindaci hanno lamentato lo scarsissimo tempo per studiare le carte.
Ci domandiamo come si possa in uno stato di diritto bypassare tutto questo, come si possano fare decreti ad hoc (con ricorsi alla Corte Costituzionale e Corte UE) e creare fantomatici osservatori per superare prescrizioni che dovrebbero essere competenza esclusiva della Commissione di VIA, proporre “ di corsa” nuovi progetti all’ultimo minuto (comunque non completi), come possa il Ministro stare zitto di fronte a tutto questo e nell’incertezza della “conformità” che solo i tribunali oggi possono decretare.
E come possano alcuni sindaci – che magari hanno fatto ricorsi “di facciata” sulla nuova pista o non hanno fatto un bel niente (con alcune lodevoli e significative eccezioni nella Piana, come Sesto Fiorentino), o altri che vedono messo sotto scacco il proprio scalo (come Pisa) che sono spariti dal dibattito – non dire nulla. E’ evidente che procedere all’approvazione in conferenza dei servizi del nuovo scalo in una situazione – anche dal punto di vista legale, visto il coinvolgimento della magistratura e visti i numerosi ricorsi da parte di comitati, associazioni e da alcuni comuni della stessa piana Fiorentina – esporrebbe quanto meno ad ipotesi di danni erariali e quindi ci pensino bene tutti prima di procedere frettolosamente. E si ricordino di Genova, più che di Toscana Aeroporti. E si fermino“.