Moschea, l’Imam Izzeddin Elzir ascoltato in commissione: “In primavera il concorso d’idee”

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Da sinistra: Izzeddin Elzir, Giuliano Gambacorta (presidente della Commissione), Lorenzo Falchi

Quasi due ore di domande, chiarimenti e riflessioni. Si è tenuta nella mattinata di mercoledì 5 dicembre a Sesto Fiorentino la quarta Commissione consiliare richiesta da Forza Italia per ascoltare l’Imam di Firenze, Izzeddin Elzir, in merito alla realizzazione della moschea in viale Pier Paolo Pasolini. Presente anche il sindaco Lorenzo Falchi.

L’Imam ha messo subito le cose in chiaro: “All’interno del centro culturale islamico non ci sarà solo un luogo di preghiera, ma anche un luogo di incontro e di confronto. Il centro culturale è per i sestesi. Dobbiamo chiudere i vari passaggi spero entro primavera per iniziare un concorso di idee in modo che i cittadini possano esprimersi. Nel frattempo abbiamo cercato dei finanziamenti attraverso delle donazioni, ma senza condizioni, non dobbiamo cioè essere legati a chi dona. Le donazioni sono aperte a tutti, sia a chi vive in Italia che all’estero. A proposito della sostenibilità economica, ho presentato il progetto alla Lega Islamica Mondiale. Non ho preso un centesimo da Paesi esteri, ma da comunità islamiche estere sì, è tutto tracciabile. Ho avuto l’ok dal segretario della Lega. Lavoriamo per la nostra autonomia, vogliamo essere italiani ed europei di fede islamica”. 

Una delle prime questioni poste a Izzeddin Elzir da Maria Tauriello, capogruppo di Forza Italia, ha riguardato la mancata adesione, tramite una figura femminile, dell’Associazione Islamica Sestese alla consulta per le pari opportunità, finalizzata – si legge nello statuto – al riequilibrio dei ruoli tra uomini e donne. “L’Islam mette al pari l’uomo e la donna, anche se, purtroppo, in pratica, non è così. L’Associazione Islamica Sestese aderirà alla consulta, lo posso sottoscrivere adesso. Ospiteremo la consulta dentro il centro culturale islamico“.

Il centro culturale è sempre accompagnato dall’aggettivo sestese e non metropolitano. “Sottolineiamo Sesto perché viviamo tempi di paura, la nostra responsabilità è non far aumentare questa paura. Le moschee sono come le chiese, non posso chiedere al fedele la carta d’identità per sapere da dove viene. Il centro culturale islamico è di Sesto, ma è aperto a tutti“, ha spiegato l’Imam rispondendo a Lorenzo Zambini, capogruppo del Partito Democratico.

In primavera inizierà il concorso di idee rivolto ai cittadini. “Siamo aperti a qualsiasi proposta – ha sottolineato Elzir -. Sul piano architettonico non abbiamo schemi, abbiamo carta bianca, l’importante è che il centro culturale sia bello“. Oltre al concorso “ci saranno anche momenti di confronto con la realtà cattolica e la società civile“.

Tra gli argomenti di discussione anche la posizione della comunità islamica nei confronti delle unioni civili (questione sollevata da Maria Tauriello) e il traffico nella zona di viale Pasolini (domanda posta da Serena Terzani di Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune).

Dentro la moschea non chiedo al fedele con chi sta o chi ha sposato, non è mio diritto, ognuno è libero di stare con un uomo o una donna. Io devo aprire la moschea a chi viene a pregare. L’importante è il rispetto. Le unioni civili fanno parte della legge del nostro Paese. Devo rispettare la legge, anche se non la condividessi“, le parole dell’Imam in riferimento alla prima riflessione.

Capitolo viabilità: “La presenza maggiore di fedeli ci sarà in occasione del venerdì islamico, da mezzogiorno alle 14. I problemi di traffico, se dovessero esserci, ci saranno solo un giorno alla settimana per due ore, tra l’altro in una fascia oraria in cui gran parte dei cittadini lavora. Per noi il venerdì non è festivo, quindi i musulmani vanno a pregare nel luogo più vicino a casa o al posto di lavoro“.

Da anni si parla della realizzazione di una moschea a Firenze. “Non abbiamo abbandonato la questione, ma, essendoci le elezioni in primavera, non abbiamo voluto entrare nella gara elettorale, non vogliamo essere essere tifosi. Stiamo lavorando per trovare un posto”, ha spiegato Izzeddin Elzir, deciso a non entrare in politica: “Fino a quando sarò Imam, non posso iscrivermi ad un partito. Non faccio e non farò attività partitica. Sono contrario al partito islamico. La moschea è apartitica. Va bene il dibattito, ma la propaganda dentro la moschea no“.

La riunione della quarta commissione si è accesa sul finale quando è stato toccato l’argomento referendum, richiesto da tempo da Forza Italia. “La nostra Costituzione non è il Corano, ma la costituzione italiana che parla di libertà religiosa. Non si può fare un referendum su questo tema“, ha detto l’Imam.

Sul referendum si è espresso anche il sindaco Lorenzo Falchi: “Ciò che c’è scritto sulla Costituzione non è scritto a caso. Il fatto che, nel nostro ordinamento, il referendum non sia consentito su alcune libertà sta proprio a sancire le libertà stesse della Costituzione. Una maggioranza non può avere la possibilità di comprimere alcune libertà di una minoranza. La libertà religiosa non può essere messa nelle mani di una maggioranza o una minoranza. Se quel diritto viene messo nelle mani di una maggioranza o minoranza, non esiste più“.

STEFANO NICCOLI

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