Si fa incandescente il dibattito sul potenziamento dell’aeroporto di Peretola. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha utilizzato parole forte nei confronti di Toscana Aeroporti. Non si è fatta attendere la replica della società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa:
“Il sindaco di Sesto Fiorentino ha dichiarato che la società Toscana Aeroporti, nel comunicare attraverso l’acquisto di pagine a pagamento sui giornali locali, sta facendo un ‘inaudito attacco a rappresentanti delle istituzioni, un tentativo di killeraggio mediatico inaccettabile’. Il sindaco dice che ‘l’acquisto di pagine a pagamento sui giornali per contestare con nomi e cognomi i rappresentanti dei cittadini e delle Istituzioni democratiche evoca un metodo che porta alla mente momenti inquietanti della nostra storia”’.
Vorremo sommessamente ricordare al sindaco Falchi che Toscana Aeroporti ha pubblicato pagine a pagamento sui giornali per fronteggiare una serie di calunnie e di falsità messe in atto contro una società quotata alla Borsa Italiana e che ha quindi l’obbligo di tutelare anche dal punto di vista della comunicazione societaria i risparmi degli azionisti investitori.
Nella pubblicazione di ieri abbiamo semplicemente detto e lo ribadiamo ora che la dichiarazione del vice sindaco di Sesto secondo cui il Mibact ha dato un parere solo parzialmente favorevole per lo spostamento di un bacino idrico è falsa. Oppure se Falchi lo preferisce non è vera. Non abbiamo solamente contestato questa dichiarazione ma abbiamo pubblicato stralcio della lettera con cui il Mibact ha espresso parere di competenza (lettera protocollo 24006 del 6 dicembre us) formulando “PARERE FAVOREVOLE di compatibilità urbanistica dell’intervento.”
Vorremmo chiedere al sindaco Falchi perché se un rappresentante delle istituzioni dichiara una cosa non vera è un esercizio democratico e se una società nel pieno rispetto della sua tutela dichiara, con documenti inattaccabili alla mano, che questa cosa è falsa compia un attacco o addirittura un killeraggio alla democrazia. Aspettiamo la risposta. Meglio se in tribunale se vorrà farci la cortesia di denunciarci per quanto abbiamo scritto. Così scopriremo chi tra noi utilizza metodi di manipolazione della comunicazione che per fortuna sono seppelliti dalla storia, siano essi fascisti o comunisti“.