Il futuro di Sara Biagiotti sarà discusso martedì 21 luglio, quando il Consiglio Comunale deciderà sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti da tredici consiglieri, di cui otto del Partito Democratico. Intanto il sindaco di Sesto Fiorentino ha rilasciato una lunga intervista a Controradio. Queste le sue parole:
“Nella storia della nostra regione non ci sono mai state situazioni del genere. Una mozione di sfiducia viene presentata in casi di dissesti, mafia, gravi irregolarità, delitti, non perché c’è un dibattito all’interno di un Comune, Sesto, con i servizi più alti dell’area nord ovest.
E’ una situazione che non ha e non avrà precedenti. E’ un fatto grave per la nostra città e per la tradizione della sinistra a Sesto. Compiere un atto di questo tipo senza avvertire il segretario metropolitano (Fabio Incatasciato, ndr) è molto grave. Spero prevalga il buon senso e la ragione di garantire a Sesto un governo del territorio, un governo politico. Spero si vada verso una ricomposizione. Non si può dire che il sindaco non parla con la città e le associazioni. Mi sembra una motivazione leggerina. Il commissario prefettizio non ha una valenza politica. Noi abbiamo espresso sempre le nostre posizioni, sia sull’inceneritore sia sull’aeroporto. Al tavolo del Ministero dell’Ambiente si presenterà il commissario (è ironica, ndr) che porterà avanti questioni di natura tecnica e quindi senza intermediazione politica. Su questi temi, abbiamo presentato le nostre osservazioni racchiuse in 19 pagine in cui si evidenziano le criticità che possono nascere sul nostro territorio. Si tratta di osservazioni politiche, non tecniche.
Il commissario prefettizio commissaria i Comuni che hanno infiltrazioni mafiose e quindi deve ristabilire la legalità. Questo è il ruolo del commissario. Non deve gestire il rapporto con i cittadini. A Sesto bisogna portare avanti una politica di concertazione con le varie categorie e non so cosa il commissario vorrà fare in tal senso. Ieri sera, a Sesto, c’era la notte bianca e molte persone mi hanno espresso la loro incredulità riguardo la situazione che si è venuta a creare.
Si è creata un’alleanza tra Pd, Sel e Gruppo Misto. Ieri, con l’abbandono dell’aula consiliare di alcuni consiglieri, non abbiamo potuto provvedere all’approvazione del regolamento della Tari. Non c’è motivo di penalizzare i sestesi. Inoltre avevamo un regolamento sulla legalità da approvare e un’altro sullo spostamento del mercato della filiera corta.
Mi domando: qual è il disegno? Non è giusto utilizzare ora il Pd per dire che si fa cascare il sindaco con il simbolo del Pd. E’ impossibile restare all’interno del Partito Democratico, non ci sono margini. Chi vota per la mozione di sfiducia, è fuori dal partito. Se ci saranno altre elezioni, sarò io il candidato del Pd.
Interventi da parte del Presidente del Consiglio per votare ad ottobre? Non lo so. L’alternativa è un anno di commissariamento. La città resterebbe congelata sugli atti amministrativi perché, ripeto, i commissari devono ripristinare la legalità. Noi abbiamo tanti progetti come la riapertura della Lucciola e del Palazzo Pretorio, ma con il commissario questo progetti si bloccherebbero. Ho ricevuto messaggi di solidarietà da parte di tutta la Toscana. Non esistono casi simili in Italia.
Governare, eventualmente, per altri quattro anni in queste condizioni? Può essere difficile. Il programma di indirizzo del sindaco, però, è stato votato in consiglio comunale. Si può dire qualcosa su alcune considerazioni specifiche che non riguardano il sindaco, ma nulla sulle linee guida generali del programma del sindaco, approvato a luglio 2014. Rivendico il primato di aver governato Sesto con azioni e una squadra di sinistra. Il nostro Comune è diventato un modello per l’accoglienza diffusa. Mi chiedo su quale punto specifico c’è un contrasto. Non riesco a capire la strategia degli otto consiglieri del Pd che hanno firmato la mozione di sfiducia”.
STEFANO NICCOLI