La Regione Toscana contatterà quanto prima i vertici dell’azienda Mariotti & Pecini per convocarli ad un incontro. La decisione, spiega una nota, è scaturita dalla riunione convocata oggi da Gianfranco Simoncini, consigliere del governatore Enrico Rossi per il lavoro alla quale hanno partecipato la Fiom e la Rsa dell’azienda e l’assessore comunale di Sesto Fiorentino Gariella Bruschi.
Nel corso dell’incontro, si spiega, i lavoratori hanno espresso contrarietà per la decisione di spostare a Reggio Emilia la sede delle produzioni presa da Interpump, la multinazionale che sta subentrando nella proprietà e detiene ad oggi il 60% delle azioni.
La Mariotti & Pecini – scrive l’Ansa – produce agitatori per liquidi utilizzati per gli impianti di depurazione e per l’industria farmaceutica. Si tratta, è stato rilevato, “di una piccola realtà di eccellenza, in tutto 14 addetti ma con buoni fatturati e ordini significativi. Appare quindi inspiegabile, secondo i lavoratori, la decisione di spostare la produzione fuori dalla Toscana, lasciando a Sesto Fiorentino soltanto un piccolo presidio che riguarda la progettazione.
I lavoratori hanno espresso la forte contrarietà rispetto a questa decisione, sia per la difficoltà personali ma soprattutto per i rischi che comporterebbe sradicare un’azienda con queste caratteristiche, che si è imposta sul mercato proprio grazie al suo stretto rapporto con il territorio e ad un prodotto fortemente customizzato, di fattura quasi artigianale e che non potrebbe reggere se inserita in una produzione standardizzata tipica della multinazionale“.
Simoncini, prosegue la nota, “ha condiviso le preoccupazioni dei sindacato, ribadito i rischi per l’impoverimento del tessuto produttivo e la ricaduta negativa sull’indotto e fatto presente che, nel corso del prossimo incontro con l’azienda, la Regione insieme al Comune di Sesto Fiorentino verificherà la possibilità che questa receda dalla decisione presa. All’azienda sarà anche prospettata, in quell’occasione, la possibilità da parte della Regione di mettere in campo strumenti per sostenerne l’ulteriore radicamento nel territorio“.