Continua la divisione all’interno del Partito Democratico di Calenzano. Attraverso un duro comunicato stampa, il gruppo de La Ripartenza afferma che è impossibile arrivare ad una sintesi con l’attuale segretario comunale, Santini.
“Impossibile una sintesi con questo segretario: Santini non può mutuare con appelli e comunicati quella che era la proposta del suo sfidante Simone Ansano al congresso in assoluta assenza di un dibattito dove si riconosca la visione politico culturale.
Senza questo passaggio dimostra di non avere il senso politico per affrontare il complicato momento storic.
Il nostro gruppo all’interno del PD Calenzanese si è posto da un paio d’anni in dissenso con la linea del Segretario a causa della scelta divisiva, fatta nell’ultimo congresso, di rifiutare una soluzione che tenesse insieme il partito, dopo la dolorosa fuoriuscita di molti suoi esponenti di rilievo, andando invece alla contrapposizione.
Questa divisione ha indebolito il PD: i segnali di stagnazione sono molteplici, dall’assenza di iniziative politiche se non a rimorchio di altri, al calo del tesseramento, alle recenti elezioni senza un candidato PD a Sindaco, alla scelta nelle istituzioni di persone estranee alla tradizione della sinistra, tesserate da poco o abituate a dare segnali di vita solo in prossimità dell’appuntamento elettorale.
Il clima non è dei migliori, gli interrogativi restano molteplici. Molto spesso i simpatizzanti sono sfiduciati, ci chiedono dove andiamo. La delusione fa sì che alcuni abbandonino, altri si assentino, pochi frequentino con assiduità e, pur delusi anch’essi, sperino in un futuro migliore.
Ci pare che in vista delle difficili elezioni regionali dell’anno prossimo in cui si sceglierà il successore di Enrico Rossi e alla luce del forte risultato leghista nelle europee, in Toscana sia attuale il richiamo del segretario Zingaretti a un’apertura per creare coalizioni più ampie, che non può essere ignorato nemmeno a livello locale.
A Calenzano, dopo che alle amministrative è emersa per la prima volta una forte componente a sinistra del PD, che ha raggiunto il 20% dei voti, si è privilegiata nelle nomine degli assessori la parte più moderata del PD.
Più in generale, nel Partito e nell’Amministrazione vi è uno slittamento dall’impegno politico a un civismo superficiale, ripiegato sulla gestione dell’ordinaria amministrazione; un “embrassons-nous” fondato su rapporti di amicizia o d’interesse, in cui a nessuno è più richiesta una coerenza di posizioni politiche, ma anzi si considerano risorse coloro che negli anni si sono distinti per inconsistenza politica e incapacità di assumere posizioni sui temi principali.
Di fronte a questa degenerazione il nostro gruppo, a cui appartengono ex assessori, ex consiglieri e l’ex segretario del PD, e membri della direzione metropolitana, continua a rivendicare un ruolo forte e non gregario della politica. Questo è quanto ci richiedono insistentemente molti cittadini: dare un’alternativa a questa conduzione estemporanea con continui capovolgimenti da parte di questo segretario“.