Chissà dove sta il confine tra fissazione e tradizione, tra mania e memoria familiare, tra capriccio e usanza demodé.
Certo una risposta non saranno in grado di fornirvela a TuttoSesto dove ci si ostina ancora a riproporre riti d’altri tempi.
Se febbraio è il momento della sbudellata, la fine di agosto è quello della marmellata di more.
Quest’anno tra tafani, ragni, pruni e afa agostana, abbiamo avuto il privilegio di avere con noi anche il direttore (anche se poi si è eclissato al momento della produzione) e, sarà un caso, ma abbiamo battuto il nostro record: 35 kg di more raccolte.
Dalla fatica, dal sudore e da qualche scottatura sono scaturiti 65 vasetti di marmellata e due giornate passate meravigliosamente insieme.
La ricetta (della nonna Giovanna) è sempre la stessa e ve la riproponiamo:
– Pulire le more togliendo i residui vegetali inutili
– Lavare in acqua corrente per eliminare la polvere
– Scottare le more e passarle alla macchinetta per eliminare i semi (e qui è dura anche se nel tempo abbiamo migliorato l’attrezzatura)
– Aggiungere succo di limone e zucchero (60% circa del succo di mora) e bollire fino a che la prova del piatto non risulta positiva
– Riempire i vasetti sterilizzati mentre la marmellata bolle (occhio alle scottature).
– Tenere i vasetti capovolti per almeno 5 minuti e poi farli raffreddare.
…scrigno di cose semplici e buone (Guido Gozzano)