Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un gruppo di genitori di Calenzano e Sesto Fiorentino che si interroga sui risvolti della legge sulla obbligatorietà delle vaccinazioni della Regione Toscana.
Un tema importante sul quale ci riserviamo di interrogare anche gli addetti ai lavori:
“A seguito della proposta di legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni pediatriche della regione toscana, che prevede 13 vaccini come requisito di accesso per nidi, servizi integrativi della prima infanzia e scuole materne, molte persone si sono mosse, creando comitati, gruppi locali, e cercando di sensibilizzare quante più persone possibile.
Lo scopo non é quello di creare dubbi sull’utilità dei vaccini, infatti molte di queste persone sono vaccinate e hanno vaccinato, ma é quello di portare l attenzione su come si voglia far passare il togliere una libertà, quella di fare i genitori,come un bene per la collettività.
É ingannevole dire che un obbligo serva per mantenere la copertura , perché con un obbligo chi non vaccina continuerà a non farlo, chi ha dubbi continuerà a proseguire nella sua strada,perché certe scelte ,sia quella di non vaccinare di posticipare o di personalizzare il calendario vaccinale,sono scelte prese con sofferenza per vari personali motivi che vanno dalle allergie alle sospette reazioni avverse che se pur sospette , hanno diritto di essere ascoltate, e più semplicemente ad un approccio più critico a ciò che ci viene proposto, la maggior parte di noi a suo tempo ha ricevuto i vaccini, ma adesso son raddoppiati e qualche dubbio può essere lecito.
Quale genitore non ha mai avuto dubbi per il proprio figlio, ma la rassicurazione, l’accoglienza e l’informazione magari li hanno dissolti, noi chiediamo questo, informazione e ascolto, unico strumento peraltro per combattere quella che si pensa essere informazione errata.
Si parla del bene per la collettività, ma discriminare i bambini, rendere inaccessibili servizi educativi come nidi e materne é un bene per la collettività? La comunità ha bisogno di essere resa partecipe non ghettizzata.
É pericoloso pensare di avere la verità in tasca ed é pericoloso togliere una libertà, oggi questo, e domani? “
Un gruppo di genitori di Calenzano e Sesto Fiorentino