Con la diretta Facebook di sabato 2 febbraio, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli è intervenuto pesantemente nella querelle relativa all’aeroporto di Firenze. Testualmente ha detto che “rafforzeremo il polo aeroportuale di Pisa e Firenze senza avvantaggiare chi lo sta gestendo. E’ un aeroporto profittevole, perché dovremmo metterci 150 milioni di soldi pubblici? Se li mettessero loro (Carrai) questi soldi”.
Pare giusto che un ministro della Repubblica sia attento alla gestione dei soldi dei contribuenti, ma la questione non si può limitare a questo. Intanto il ministro dovrebbe spiegare meglio cosa significa quel “rafforzeremo”. Detto così sinceramente non significa niente.
Supponiamo per esempio che Carrai questi soldi non voglia spenderli. Cosa farà il Governo? Bloccherà il progetto? Cosa risponderà allora a quegli industriali che sostengono che lo sviluppo economico di Firenze passa dall’aeroporto? Cosa risponderà a chi sostiene che la nuova struttura porterebbe direttamente e indirettamente all’aumento dei posti di lavoro?
Supponiamo viceversa che Carrai decida di investire.
Cosa pensa Toninelli della cementificazione dell’ultimo pezzo di piana fiorentina? Cosa ci dice a proposito del dissesto idrogeologico che, secondo i contrari alla pista, si creerebbe con lo spostamento di un lago e di un canale? Ritiene che la nuova pista sia compatibile con il Polo Universitario di Sesto? Soprattutto, quando parla di costi-benefici, considera (e se sì, ci spieghi come) l’impatto sulla salute?
Insomma ministro: grazie se la gestione dei soldi pubblici sarà veramente oculata, ma per la carica che ricopre ha il dovere di esprimere un’opinione sul progetto complessivo e questa, nelle sue parole non l’abbiamo colta.
Grazie per le risposte che vorrà dare ai cittadini della piana fiorentina.