Un attacco vile. Non possiamo che definirlo così. Nella mattinata di sabato 31 ottobre l’amico e collega Tommaso Germogli, fotografo de La Nazione, è stato preso a pugni da un venditore ambulante a Scandicci mentre documentava un servizio al mercato su assembramenti e rispetto delle norme anti Covid. Subito stato trasportato in ospedale, gli è stato diagnosticato un trauma cranico guaribile in una settimana.
Non possiamo che esprimere la nostra solidarietà a Tommy (ci permettiamo di chiamarlo così), il più giovane di una generazione di fotoreporter, professionista esemplare, sempre sul pezzo e di una simpatia unica.
E’ una vergogna prendersela con chi sta svolgendo il proprio lavoro. Tommaso stava raccontando, attraverso la macchina fotografica (il suo attrezzo del mestiere), i fatti di Scandicci. Già, i fatti. Parola chiave per chi è giornalista o fotografo. La nostra categoria cerca di documentarli tutti i giorni, tenendoli separati dalle opinioni.
“Ne usciremo migliori“, dicevano i più durante il lockdown. Non è stato e non è così. Anzi, la situazione è peggiorata, degenerata e non solo per via dei negazionisti. Ma si sa: la colpa è sempre dei giornalisti… infami e terroristi.
STEFANO NICCOLI