Dal calcio alla pallavolo, dal baseball al nuoto, dal rugby al ciclismo e molti altri ancora. Sono tanti gli sport praticati a Sesto Fiorentino. Tuttosesto.net ve li farà conoscere attraverso una serie di interviste esclusive. Partiamo con una realtà presente sul territorio sestese da vent’anni: l’Accademia Karate Shotokan, luogo dove si insegna il karate inteso non solo come esercizio fisico e sportivo, ma anche come cultura e storia. Niccolò Zanella, uno dei tecnici della scuola, ed il presidente Leonardo Marchi ce ne parlano così.
Accademia Karate Shotokan, un nome singolare. Ce ne volete spiegare i motivi?
“La presenza della parola Karate, è ovvia. La scelta di inserire, invece, anche il termine Shotokan è nata dalla volontà di legare la nostra attività allo stile che gli Istruttori fondatori avevano praticato e che intendono diffondere ai propri allievi. Lo Shotokan è uno degli stili di Karate più praticati, caratterizzato da esplosività e potenza e dalle micidiali tecniche di difesa personale. Il termine Accademia è stato ponderato per diverso tempo, ed è scaturito dal tipo di attività che gli istruttori volevano diffondere. L’AKS non voleva essere una semplice associazione sportiva per la promozione del karate-sportivo, ma un’associazione che accomunasse l’attività fisica legata alla pratica del karate con la ricerca di un karate moderno ed efficace e lo studio della cultura legata al Giappone ed alle arti tradizionali”.
Quest’anno l’accademia festeggia vent’anni di attività. È tempo di fare bilanci?
“Venti anni per un’associazione non sono pochi. In questi anni sono centinaia i ragazzi passati dal nostro Dojo e sono davvero tanti quelli che hanno trascorso con noi anni di allenamento e di passione. Per tanti il Karate non ha avuto un seguito ma sono sicuro che a molti di loro è rimasto nel cuore. Siamo felici di festeggiare un ventennio ma siamo consapevoli di essere solo un po’ più maturi di qualche anno fa, non ci sentiamo arrivati, anzi. La nostra mission si rinnova: vogliamo far conoscere il karate e soprattutto infondere la nostra passione nei futuri Karateka. Bilanci agonistici positivi con 32 medaglie nazionali, 4 titoli italiani e diversi atleti in maglia azzurra. Siamo dal 2005 la società più forte in regione e da 3 quadrienni nelle prime 30 società d’Italia. Quest’anno siamo la settima società in Italia per numero di iscritti. Siamo partiti in 4 e ora siamo qua!”
Avete fatto qualcosa in particolare per festeggiare i vent’anni di attività?
“La nostra fondazione è stata fondata il 12 aprile 1995 ed in occasione dei nostri primi 20 anni abbiamo invitato a Sesto Fiorentino Alex Biamonti, l’atleta più premiato nella storia del karate moderno, che ha tenuto uno stage per tecnici e atleti arrivati da tutta Italia. Proprio l’11 aprile presso la Palestra Olimpia a Quinto Basso si è svolto un seminario rivolto ai tecnici del Comitato Regionale Toscano Settore Karate e alla rappresentativa di kumite; quindi la domenica sono giunti al Palazzetto Vinicio Tarli un centinaio di karateka di tutte le fasce d’età che hanno scoperto il metodo di combattimento che l’ha portato ad ottenere 6 titoli mondiali e 19 titoli europei. Inoltre, il 13 giugno, tutti gli atleti AKS hanno preso parte ai festeggiamenti ufficiali di fronte ad amici, parenti ed ex atleti accorsi per l’occasione. Come da tradizione, dopo l’esibizione di ogni gruppo di allenamento, c’è stato il taglio della torta offerta dalla Pasticceria Neri e i brindisi di rito.
Di quell’intera giornata i tecnici ricorderanno la grande la soddisfazione nel vedere oltre trecento persone sugli spalti e molta soddisfazione da parte di tutti i partecipanti nell’aver condiviso la festa.
Si sente la concorrenza degli sport cosiddetti maggiori?
“Sinceramente: no. Non vogliamo peccare di presunzione, ma loro si stanno adagiando sulla fortuna di essere televisivi e conosciuti, noi continuiamo a lottare e cerchiamo di fare del nostro meglio. Il karate insegna anche questo. Sicuramente la concorrenza la sentiamo in ambito di considerazione dei media, delle istituzioni e degli sponsor. Ma credo che con la qualità di quello che offriamo sul tatami riusciamo a combattere la sfortuna di essere relegati a sport minore.
Se i media capiscono, come sta facendo Tutto Sesto, il nostro movimento, riusciremo ad avere lo spazio che meritiamo e forse ad elevarci a sport ‘maggiore'”.
Quanti iscritti ha l’associazione?
“Attualmente l’AKS conta 218 tesserati, dei quali 143 bambini, 44 agonisti, 19 amatori, 12 tecnici, e molti sostenitori”.
L’associazione organizza dei corsi di difesa personale?
“Ormai da anni siamo impegnati con corsi e lezioni di difesa personale: abbiamo iniziato con la sensibilizzazione all’autodifesa all’interno delle scuole superiori del territorio sestese e fiorentino, per poi sviluppare un metodo di insegnamento strutturato all’interno della nostra società. Gli istruttori Niccolò e Gabriele preferiscono chiamarlo percorso e non corso, partendo dalle basi fino ad analizzare situazioni più complesse, allenandosi sia fisicamente che dal punto di vista psicologico. L’SDF Training (Self Defence & Functional Training) attinge le tecniche di base dal MGA (Metodo Globale Autodifesa), l’unico metodo di difesa personale legalmente riconosciuto dallo Stato Italiano ed insegnato alle nostre Forze dell’Ordine. Inoltre le loro conoscenze di krav maga, sport da combattimento e arti marziali, permette di modellare tecniche di difesa e contrattacco per diverse tipologie di praticante”.
Quali sono le discipline praticate dalla vostra scuola?
“Noi, a differenza di molti, facciamo una sola cosa: karate. Pensiamo che per fare bene una disciplina si debba dedicarsi a quello, non siamo sostenitori della tuttologia che spesso si trova nel mondo marziale. Con questo non critichiamo chi cerca di approfondire anche altri aspetti, per noi il karate ne racchiude già diversi (Kata, Kumite, Difesa personale, attività amatoriale, salute e benessere, avviamento allo sport). Diciamo che siamo un’Accademia di Karate e la nostra ricerca è dedicata a migliorare questa disciplina”.
Quali risultati avete ottenuto di recente?
“Recentemente un bronzo Italiano nel Kata a Squadre (Castellucci, Paoletti, Pontremolesi), specialità nella quale vantiamo 4 medaglie nazionali negli ultimi 4 anni. Due bronzi italiani nel combattimento nella classe Cadetti con Cosimo Margheri e Sofia Minardi sul gradino più basso del podio ma davvero per un soffio. Tre qualificati ai prossimi italiani esordienti A. Tutto questo nell’ultimo mese”.
Il karate non è ancora una disciplina olimpionica. Credete che, prima o poi, questo scenario potrà cambiare?
“Il karate ha sofferto di un po’ di sfortuna e di molta politica. Nel 1960 con le olimpiadi di Tokyo fu scelto il Judo come sport rappresentativo, visto che il Giappone in quella disciplina avrebbe fatto incetta di medaglie; poi a Seoul fu introdotto il Taekwondo e per molti queste due discipline si somigliano. Ora stiamo aspettando il congresso del CIO di agosto 2016. In questo congresso verrà deciso quale sport includere nel programma del 2020 in programma di nuovo a Tokyo.
Non vogliamo illuderci di nuovo ma crediamo di meritarci questa considerazione. Senza alimentare polemiche e pretese cito solo questo dato: nell’ultimo mondiale in programma a Parigi erano 116 le nazioni partecipanti con 990 atleti, lo stadio Bercy di Parigi con oltre 10.000 posti era esaurito mesi prima. Quanti altri sport possono vantare questi numeri?”
L’Accademia Karate Shotokan (AKS) ha sede in via Gramsci 715.
Per saperne di più è possibile visitare il sito internet, www.aks.it, ma l’Accademia è presente anche su Facebook e Twitter.
Ringraziamo per la cortesia e la disponibilità Leonardo Marchi e Niccolò Zanella.
STEFANO NICCOLI