“Serve una strategia integrata per dare concretezza al Grande Parco della Piana fiorentina: rinaturalizzazione dei corpi idrici, recupero delle zone umide, tutela delle aree agricole e forestali, valorizzazione coordinata dei beni culturali e sviluppo di mobilità sostenibile e infrastrutture verdi: sono questi, secondo i professionisti, gli obiettivi fondamentali per trasformare un’area oggi frammentata in un modello di pianificazione sostenibile”.
A dirlo sono stati Stefano Corsi, Maurizio Bacci e Gabriele Antonacci, consiglieri della Commissione Ambiente e Energia dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, durante il seminario “La Piana Fiorentina, una grande risorsa per la green town”, promosso dall’Ordine e ospitato dal Comune di Calenzano nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 organizzato da Asvis.
“La Piana è un sistema delicato e prezioso: oltre 7.000 ettari già individuati come parco agricolo, 1.900 ettari riconosciuti come area di conservazione ambientale, una rete idrica storica, una centuriazione romana ancora visibile, un patrimonio culturale e paesaggistico unico, senza dimenticare le 156 specie di avifauna – dicono gli ingegneri -. Eppure continua a essere trattata un po’ come una periferia”.
“Crediamo sia necessario superare le divisioni amministrative e le logiche di intervento settoriale. L’unico modo per restituire qualità a questo territorio – continuano Corsi, Bacci e Antonacci – è riconoscerlo come un tutt’uno e avviare una governance metropolitana capace di costruire il Grande Parco della Piana, che comprenda anche il Parco Agricolo perifluviale sulla riva sinistra d’Arno. Non possiamo più permetterci interventi scollegati tra loro: la Piana chiede un progetto organico, una visione condivisa che metta insieme ambiente, cultura, infrastrutture e qualità della vita”.
“L’identità del nostro territorio passa anche dalla sua capacità di curare e valorizzare i propri spazi aperti. Il Parco della Piana – concludono i consiglieri dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze – non è un vuoto da riempire tra le città: è una risorsa centrale e può diventare il cuore verde dell’area metropolitana fiorentina se ci sarà il coraggio di investire su una visione a lungo termine”.
“L’ecosistema della Piana fiorentina – dichiara il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, che ha portato i saluti del Comune – costituisce un unicum ambientale da tutelare, proteggere e valorizzare. Un ambiente con tante fragilità minacciato da interventi infrastrutturali che ne comprometterebbe la funzione di riequilibrio ambientale. Anche le recenti alluvioni ci indicano in modo inequivocabile che la Piana fiorentina e il sistema ambientale che lo circonda è ormai a un punto di saturazione del suolo e di fragilità idrogeologica che rende insostenibili gli eventi determinati dai cambiamenti climatici. Occorre quindi cambiare radicalmente strada anche sul consumo di suolo, puntando tutto su riuso e riqualificazione del costruito, preservando le risorse esauribili e non riproducibili come il suolo inedificato”.