Al 31 agosto del 2016, quando sarà trascorso un anno esatto dalla loro entrata in servizio, si prevede con calcoli molto prudenti che avranno erogato circa 2.000 prestazioni, quali ablazione del tartaro, sigillature e altri lavori che, in uno studio odontoiatrico, vengono svolti non dal dentista ma specificamente dall’igienista.
Ne sono stati presi tre, due donne e un uomo, e la loro figura professionale era assente finora non solo nell’Azienda sanitaria di Firenze ma anche nelle aziende ospedaliere universitarie che operano a livello di area vasta: Careggi e il Meyer.
Dunque, novità assoluta, sono al lavoro dal 1 settembre ed operano per ora al Palagi, a Torregalli, all’Alfa Columbus di Lastra a Signa, a Sesto Fiorentino in viale Gramsci, a Figline Valdarno all’interno dell’ospedale Serristori, all’ambulatorio di San Francesco Pelago e a Borgo san Lorenzo in viale della Resistenza, dove si trovano 23 delle 30 poltrone odontoiatriche – le altre sono in viale Morgagni, via dell’Osteria, a Sollicciano e a Solliccianino – messe a disposizione dall’Azienda sanitaria di Firenze in attesa che vada a compimento il progetto del megacentro a villa Margherita nel complesso dell’ex Iot sul viale Michelangelo, i cui lavori procedono regolarmente con l’obiettivo di terminare tutto entro la fine del 2016.
I contratti dei 3 igienisti prevedono un impegno complessivo di 60 ore settimanali nel corso delle quali, oltre all’attività svolta alle poltrone e accanto ai riuniti, devono condurre anche il programma di prevenzione nelle scuole approvato con provveditorato, uno dei capisaldi del progetto regionale mirato allo sviluppo dell’offerta pubblica per le prestazioni odontoiatriche in maniera diversificata a seconda dello stato di salute, disagio sociale o per livello di reddito.
La loro attività va ad aggiungersi a quella degli 8 dirigenti odontoiatri e dei 25 specialisti convenzionati che nel corso del 2014 hanno erogato negli 11 centri della Asl 10 circa 35.000 prestazioni, fornendo gratuitamente a soggetti deboli circa 350 protesi e dispositivi medici per un valore intorno ai 100 mila di euro.
per quanto riguarda le novità con l
La delibera della Regione sull’offerta odontoiatrica introduce un nuovo regime di compartecipazione alla spesa a seconda del reddito e della condizione sanitaria: un cittadino con un reddito inferiore agli 8.000 euro annui è considerato in “condizione di vulnerabilità sociale” e per lui prestazioni odontoiatriche e costi dei dispositivi sono a totale carico del servizio sanitario, mentre salendo di reddito si deve pagare un ticket o la tariffa intera. Anche nel caso di vulnerabilità sanitaria, ovvero per alcune patologie, il cittadino non è tenuto ad alcun pagamento.
Asl10