Da poche ore si è chiuso il 2017. Un anno di governo che lascia irrisolte molte questioni, ma che ha fornito anche tante risposte ai cittadini. Con il sindaco Lorenzo Falchi abbiamo fatto il bilancio di questi dodici mesi.
Iniziamo dal facile. Quale ritiene siano i principali successi raccolti dall’amministrazione in questi dodici mesi?
“Inizio dalla fine dell’anno, dal risultato straordinario e, per certi aspetti, insperato del salvataggio della fabbrica Richard-Ginori e del museo. È stato il frutto di un lavoro lungo condotto insieme alla Regione, all’Azienda, al Mibact e al Mise. Il 2017 è stato un anno intenso, in cui abbiamo messo in cantiere iniziative e progetti per il futuro. Abbiamo riaperto la Montagnola e avviato un percorso di valorizzazione del patrimonio etrusco insieme all’Università e alla Soprintendenza. Abbiamo intrapreso il percorso del bilancio partecipato e migliorato l’organizzazione della macchina comunale, migliorando i servizi e l’impatto sulla città. Abbiamo impresso un nuovo corso a Qualità&Servizi, i cui frutti sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dai nostri bambini”.
Questione Lucciola e Palazzo Pretorio. Siamo al palo. Ci può aggiornare sullo stato dell’arte?
“L’intervento su Palazzo Pretorio è complesso e necessita di risorse che il Comune non dispone. Insieme all’Università e alla Sovrintendenza abbiamo recentemente avviato una collaborazione per lo sviluppo di idee progettuali per realizzarvi un luogo di memoria e documentazione storica. Quanto alla Lucciola, dopo il fallimento del project financing per scelte del privato, a gennaio partiremo con la progettazione per restituire questo spazio amatissimo alla città con nuove funzioni sociali“.
La VIA per l’aeroporto è stata approvata, ma rimangono le 142 prescrizioni. Secondo alcuni i lavori per la nuova pista dovrebbero iniziare nell’estate 2018. Per altri le prescrizioni saranno economicamente insormontabili. Cosa si deve aspettare il cittadino sestese?
“Sono abbastanza sicuro che i lavori non partiranno entro l’estate. È una considerazione figlia della realtà dei fatti e della lettura dell’impianto prescrittivo della VIA che conferma quanto quest’opera sia impattante“.
Il suo slogan durante la campagna elettorale era “Bella Sesto”. Ci troviamo però, e non da ora, ad un evidente problema di decoro. Al netto delle risorse a disposizione cosa pensa di poter fare per migliorare ad esempio la situazione dei residenti del Pl1-Pl13 (in relazione anche alla realizzazione della moschea), le condizioni delle strade, delle rotatorie e di alcuni monumenti di Sesto (penso al Pegaso)?
“Non penso che esista un problema di decoro. Esistono, piuttosto, zone nelle quali sono necessari interventi non sempre possibili per la carenze di risorse. Con il bilancio partecipato contiamo di avviare un meccanismo virtuoso che ci permetta di intervenire sulle piccole esigenze dei quartieri, con interventi mirati proposti da chi vive quotidianamente quella parte di città. In questo anno, inoltre, abbiamo lavorato molto sulle strade e la viabilità, con interventi di messa in sicurezza, ripristino del manto stradale e dei marciapiedi. Riguardo il PL1, nel 2017 abbiamo compiuto un passo di importanza cruciale quale è la ripresa dei lavori. Alcuni lavori sono già iniziati, è stata ripristinata l’illuminazione e abbiamo concordato un cronoprogramma per le opere di urbanizzazione che, una volta realizzate, potranno essere prese in carico da Comune, normalizzando una situazione inaccettabile che si trascina da troppo tempo“.
Si amplia il fronte del No all’inceneritore. Svolta green credibile o solo tardivo tentativo di salire sul carro del possibile vincitore?
“Più che salire sul carro del vincitore, mi sembra che finalmente si aprano gli occhi di fronte alla realtà di un’opera oggettivamente inutile e dannosa. È tempo che la Regione, e il presidente Rossi in particolare, passi dalle parole ai fatti e tolga l’impianto dal piano regionale dei rifiuti, mettendo la parola fine su questa vicenda“.
A Sesto sembra che nessuno sia più in grado di mettere il sacchetto dell’immondizia nel cassonetto. Quotidianamente sui social network vengono pubblicate foto poco edificanti. Segno di scarso senso civico, certo, ma cosa intende fare o cosa sta già facendo l’amministrazione comunale insieme ad Alia e alle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno?
“I social amplificano le percezioni dei fenomeni, ma è indubbio come qualche concittadino difetti di senso civico. Senz’altro aumenteremo i controlli mirati, ma la vera priorità resta il contrasto dell’abbandono degli ingombranti e dello smaltimento illecito dei rifiuti, i famosi “sacchi neri”. In quest’annata abbiamo riportati risultati importanti, grazie al lavoro coordinato di Polizia Municipale e alle Forze dell’Ordine. È necessario, però, che la magistratura porti in fondo le indagini fino a risalire alla fonte di questo traffico, andando a colpire le aziende non in regola. Nel 2018, con l’avvio del porta a porta, contiamo di migliorare la qualità e la quantità del differenziato, riducendo la dispersione e l’abbandono dei rifiuti. A questo si aggiunge il ritorno della gestione diretta della TARI che permetterà di migliorare controlli e contrastare l’evasione”.
Questione moschea. Nel suo post su Facebook scrive che è stata “una scelta sulla quale avete lavorato a lungo”. La minoranza però vi critica per la mancanza di un confronto pubblico partecipato. Insomma è evidente che la scelta sta facendo e farà discutere. C’è chi invoca, in nome della democrazia, il referendum. Visto che il tempo delle guerre sante, ma anche quello delle crociate, evidentemente, non è finito, ci può chiarire quale è stato il percorso che avete seguito e come s’inserisce nel processo democratico?
“La firma del 22 dicembre dà avvio ad un percorso che prevede la partecipazione di tutta la città. Ci saranno incontri e occasioni di approfondimento favorite dal Comune in accordo con gli altri sottoscrittori del protocollo. Sono sicuro che queste occasioni permetteranno ai cittadini di trovare risposte e rassicurazioni. Chi propone il referendum si trincera dietro una presunta questione urbanistica per non ammettere di voler sottoporre a quesito una libertà costituzionale e questo è inaccettabile e antidemocratico. Dal punto di vista urbanistico, oltretutto, avremo la ricucitura tra il tessuto urbano e il PL13, con la creazione di un bel luogo da vivere e un esempio concreto di dialogo e convivenza pacifica“.
Il panorama politico cambia rapidamente, ma in pochi si sarebbero aspettati di vedere un gazebo di Forza Nuova per le strade di Sesto. Esiste davvero un pericolo neofascista e xenofobo anche a Sesto? E cosa ne pensa dell’appello di Calzolari (Pd) e della risposta di Cavallo (M5S)?
“Il pericolo neofascista esiste e la comparsa di Forza Nuova non è meno allarmante dei tentativi di minimizzare questo fenomeno. Nel 2018 saranno ottanta anni dalla promulgazione in Italia delle leggi razziali. L’impegno del Comune sarà ancora più forte nella promozione e nella diffusione della memoria, perché è indispensabile conoscere la storia del passato per costruire un futuro migliore“.
Elezioni politiche in vista. A sinistra del Pd nasce Liberi e Uguali. Come vede la nuova convivenza tra chi ha vinto insieme le elezioni del 2013 e poi ha scelto un percorso diverso: Bersani, D’Alema e soprattutto anche per altri motivi, Rossi?
“Liberi e Uguali nasce in un momento difficile, è una sfida che il presidente Grasso ha raccolto con generosità e che ha attivato tante energie. La questione da mettere al centro non è quella della purezza politica, quanto quella della lotta alle disuguaglianze, per la costruzione di una proposta di alternativa credibile e capace di essere forza di governo. Credo che, pur tra mille difficoltà, quella intrapresa sia la strada giusta per provare a mettere giustizia sociale, ambiente, diritti al centro dell’agenda politica del nostro Paese“.
STEFANO NICCOLI