CALENZANO – Un monitoraggio sui licheni che si sviluppano sui tronchi degli alberi, indicatori della biodiversità e della qualità dell’aria. Il Comune ha incaricato uno studio di biologi di proseguire per l’annualità 2023-2024 il progetto, con l’obiettivo di monitorare tre aree cittadine dove sono stati effettuati interventi di forestazione urbana, più un’ulteriore area di studio, nella zona del Neto e in via Dante Alighieri. L’obiettivo del progetto, partito tre anni fa, è quello di avere un quadro conoscitivo dettagliato della qualità ambientale partendo dai licheni, che rappresentano degli importanti indicatori biologici (biomarkers).
Il progetto di biomonitoraggio è stato avviato nel 2020 dal Comune di Calenzano in collaborazione con lo studio di biologi in alcune aree del territorio interessate dal progetto di forestazione urbana, finalizzato all’abbattimento delle emissioni climalteranti in ambito urbano. L’intervento di forestazione, finanziato dal Comune e dalla Regione Toscana per un valore complessivo di 250mila euro, ha visto la piantumazione di 352 alberi: 55 nei giardini di via del Castagno/via Pertini, 64 nell’area via di Prato e parco della Fogliaia e 233 nell’area via dei Tessitori/via Poliziano oltre arbusti.
Gli alberi da campionare vengono scelti attraverso un metodo stabilito dalla Rete di biomonitoraggio nazionale basata su griglie e unità di campionamento primarie (Ucp) e secondarie (Ucs). A Calenzano tra il 2020 e il 2022 sono state scelte otto stazioni di monitoraggio con alberi di tiglio, roverella, farnia, dove sono state monitorate le classi di naturalità e di alterazione ambientale.
E’ emerso che la fascia di alterazione è più alta in corrispondenza del settore più urbanizzato, mentre presso le superfici rivestite da aree verdi e giardini pubblici si assiste a una notevole mitigazione del fenomeno. La mitigazione è dovuta anche al paesaggio collinare ricco di biodiversità che circonda il centro abitato di Calenzano e che quindi influisce sul miglioramento della qualità ambientale.
“Proseguiamo con le azioni di monitoraggio della biodiversità e della qualità dell’aria – spiega l’assessore all’Ambiente, Irene Padovani – che oltre a questo piano hanno visto il Comune collaborare con l’Università di Firenze e il Dipartimento ARPAT di Firenze per il rilevamento con le centraline delle emissioni in atmosfera. Dal 2019 è attivo anche un progetto di apicoltura urbana poiché sappiamo che le api sono bio indicatori molto precisi e sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti. La direzione a cui tendiamo è la transizione ecologica del territorio, attraverso vari progetti, come previsto dal PAESC, il Patto dei sindaci e in linea con la certificazione dell’impronta di carbonio secondo la ISO 14064”.
Comune di Calenzano