Botti di Capodanno: abbattutto il cartello del kaki di Nagasaki

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Botti di capodanno 1

Nel giorno in cui si contano un morto e più di duecento feriti per i botti di Capodanno, nel giorno in cui spara anche la pistola di un deputato, appare quasi banale l’indignazione per un cartello divelto a forza di petardi.

Eppure quell’indignazione è necessaria visto che, quello abbattuto, non è una semplice cartello.

Si tratta infatti dell’insegna che testimonia la presenza, al parco dell’Uliveta, di un kaki figlio della pianta sopravvissuta al bombardamento atomico di Nagasaki. Un evento, quello di quasi 80 anni fa, di una violenza unica.

Nella notte di Capodanno, qualcuno ha pensato bene di bombardare il cartello con mortaretti e castagnole. Complimenti.

L’albero, che sopravvisse al disastro nucleare si è salvato ma quel che ci è stato segnalato da una lettrice è sufficiente a catalogare l’autore del gesto: un imbecille.

Non è un buon modo di iniziare l’anno, ma la nostra comunità ha di certo gli anticorpi giusti per reagire a gesti così vili e pregni di ignoranza.

 

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