Il 2020, anno già terribile per l’emergenza COVID-19, si porta via anche Giovanni Trallori, noto come “Il Generale”, deceduto la vigilia di Natale, a sei mesi dalla scomparsa del fratello.
Personaggio noto ai calenzanesi, Trallori ha rappresentato negli anni un interlocutore politico, sia per i militanti che per gli Amministratori che si sono susseguiti sugli scranni del Consiglio Comunale. L’Amministrazione ha quindi accettato la proposta di accogliere la salma nella sala consiliare, dove sarà esposta la mattina di lunedì 28 dicembre a partire dalle ore 10.
Riportiamo il ricordo del sindaco Riccardo Prestini:
“Trallori era un personaggio molto conosciuto nella comunità di Calenzano, soprattutto tra le persone che hanno maggiori legami e radici con il “Paese”, che ha vissuto negli ultimi decenni una profonda trasformazione da una realtà rurale, in una cittadina dinamica, produttiva e attiva in tutti i settori economici-sociali-culturali.
Fin dalla mia candidatura a Sindaco e poi dopo la mia elezione, ho avuto modo di parlare spesso con Gianni, potendone apprezzare l’ecletticità, la capacità di spaziare tra argomenti diversi: dalla discussione politica, alla storia e alla filosofia della vita.
Di Gianni ricordo soprattutto la grande coerenza, con un sistema di valori, politici e sociali, che oggi vengono ritenuti superati, ma che il Generale riteneva ancora essenziali, vedendo nella loro messa in discussione e nella loro perdita, un impoverimento e un dannoso allontanamento da princìpi e da comportamenti che mettessero al centro della vita sociale la persona e i suoi diritti, oltre che i suoi doveri.
Questa etica Gianni l’aveva appresa in una prima fase, da adolescente, con il contatto, anche se parziale, con Don Milani e poi con l’adesione alla visione politico-sociale marxista-leninista degli aspetti economici-sociali-culturali.
Ci mancheranno certamente il suo gusto per la conversazione sugli argomenti più disparati – politica, cultura, senso della vita – la sua schiettezza nel discutere di politica, con interlocutori sia di “destra” ch di fatti ed eventi di una Calenzan e di “sinistra”, così come il ricordo, dovuto alla sua esperienza, di fatti ed eventi di una Calenzano indubbiamente remota ma che ha contribuito, in termini di valori, impegno e capacità intellettuale, a rendere possibile e costruire la realtà odierna.
Riposa in pace Gianni”.