Calenzano: incontro sulla violenza di genere con le scuole medie

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I ragazzi e le ragazze di tre terze medie hanno discusso stamani di violenza di genere, di quali sono le cause, di come fare a riconoscerne i sintomi. L’incontro con lo psicologo Filippo Mittino, si è tenuto in seguito alla lettura del romanzo “Mia” di Antonio Ferrara, nell’ambito del progetto sulle pari opportunità “Cosa fa la differenza?”, promosso dal Comune e dall’associazione Sale in Zucca.

È stato un momento molto partecipato da parte degli alunni coinvolti nel progetto, che già avevano letto “Mia”, un racconto sul femminicidio molto idoneo per i giovanissimi, per il tipo di linguaggio usato e per la capacità dell’autore di affrontare un tema così delicato in maniera coinvolgente.

Ringrazio l’Istituto Comprensivo che anche quest’anno ha accolto favorevolmente la proposta di affrontare il tema della violenza – ha commentato l’Assessore alle Pari Opportunità Lara Burberi -. Un tema di cui è importante parlare fin da giovanissimi, sia perché alcuni episodi si verificano anche in età da scuole medie, sia perché è un elemento fondamentale di educazione all’affettività, un utile strumento per insegnare ai ragazzi e alle ragazze a gestire le proprie emozioni e i rapporti con i coetanei”.

L’incontro è stato uno scambio di idee tra lo psicologo, i ragazzi e le ragazze, che hanno commentato il libro, ripercorrendone i momenti più importanti. Quello che più ha colpito è la possessività del protagonista, Cesare, nei confronti della vittima, Stella. Due ragazzi giovanissimi, la cui relazione si conclude con il femminicidio.

“Cesare non sopporta che Stella abbia amiche e amici, che scriva sul diario, che abbia qualcosa di solo suo che lui non conosce”. Sono alcuni commenti fatti stamani dagli alunni delle terze medie, che hanno riflettuto sul fatto che questo in realtà sia un segno di debolezza e fragilità, di qualcuno che ha costantemente paura che la ragazza che dice di amare gli preferisca altre persone.

Molti di loro ci hanno visto anche lo specchio delle proprie vite: “Ho paura di trovare qualcuno come Cesare”, ha detto una di loro. Un modo, quello della letteratura per ragazzi, per aprire gli occhi sulle esperienze che loro vivono ogni giorno: “Grazie a questo libro – ha continuato un ragazzo – ho imparato a cogliere dei segnali nelle persone che mi stanno intorno. A portare rispetto verso la persona che si ama”.

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