Trovato il corpo dell’ultimo disperso dopo l’esplosione che si è verificata nella mattinata del 9 dicembre alla raffineria Eni di Calenzano. I morti salgono a 5.
Dimessi o in fase di dimissione invece i feriti non gravi ricoverati a Prato e a Careggi.
Ancora tre le persone ricoverate in codice rosso: i due pazienti del centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e una terza persona che si trova in subintensiva a Careggi.
I presidi ospedalieri di Prato, Torregalli, Santissima Annunziata di Ponte a Niccheri e Empoli, hanno prestato soccorso nella giornata di ieri ad almeno ventuno altri feriti, già tutti dimessi. Di questi diciannove si sono presentati autonomamente.
Nel dettaglio: all’ospedale di Prato sono state assistite quattordici persone, a Torregalli tre persone, altrettante ad Empoli ed una al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.
Il sottosegretario agli interni Emanuele Prisco si è recato sul luogo del disastro dove è avvenuto anche il sopralluogo del procuratore di Prato, Luca Tescaroli.
A Livorno i lavoratori della raffineria Eni e dell’indotto hanno proclamato due ore di sciopero con assemblea a partire dalle 8,30 del 10 dicembre.