Campi, dal 9 al 30 marzo la prima mostra d’arte di Clara Woods

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Quindici le opere in mostra, dodici gli anni dell’autrice: dal 9 al 30 marzo i locali della pasticceria Tuttobene (via San Quirico 233, Campi Bisenzio) ospiteranno la prima personale di Clara Woods, giovane artista fiorentina dal passato significativo e dal talento altrettanto spiccato per tele e colori. Clara Woods ha avuto un ictus quando era ancora nel grembo materno. Da allora la sua vita è stata una sfida continua e la pittura una forma di comunicazione ancor più immediata rispetto alla parola, che ancora le manca. All’interno della caffetteria Tuttobene saranno esposte quindici opere di diverse dimensioni, fino a 100×100 cm, realizzate in gran parte con acrilico su diversi supporti (prevalentemente legno e tela). In mezzo a paesaggi astratti e ritratti che ricordano vagamente lo stile di Jean-Michel Basquiat, è riconoscibile qualche esemplare della serie dei gatti realizzata da Clara, così come si distingue l’influenza della cifra stilistica di Frida Kahlo, una delle fonti di ispirazione della giovane pittrice.

All’inizio i medici ci dissero che Clara avrebbe vissuto come un vegetale – racconta la madre Betina Genovesi che non avrebbe potuto camminare, correre, comprendere, avere una vita normale. Ma non è andata così: Clara è sempre stata molto solare e ha affrontato tutto con gioia e forza di volontà”. All’età di un anno comincia la terapia di riabilitazione, con il passare del tempo i progressi sono sempre più tangibili.

Oggi Clara Woods comprende tre lingue (italiano, inglese e portoghese), non parla, ma riesce a farsi capire. La pittura è stata fin da subito un mezzo per esprimersi: ha iniziato a dipingere fin da quando era molto piccola, ha abbandonato i pennelli per alcuni anni e nel 2015 ha ricominciato, con più dedizione di prima. E’ stata un’evoluzione costante, dalla fase iniziale in cui distruggeva i propri quadri dopo averli completati, fino alla prima mostra d’arte.

Clara Woods ha una doppia emiparesi, ma il lato destro è molto più debole del sinistro, che è quello che usa per dipingere. Ha dovuto operarsi due volte per allungare i tendini, ma oggi è in grado di camminare e correre, anche se si stanca velocemente e deve far uso di una carrozzina. “Grande merito del suo sviluppo va al padre Carlo Woods – sottolinea Betina Genovesi che ha sempre trasformato in sì i no degli altri, a partire dai medici, trovando soluzioni alternative per permetterle di raggiungere gli stessi obiettivi”. E continuando a sfidare i propri limiti giorno dopo giorno, nella vita come nell’arte.

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