Sta facendo discutere, e non poteva essere altrimenti, il cartello riportante un parallelo tra le leggi razziali e le norme anti Covid apposto da ignoti sul Monumento al Partigiano in piazza De Amicis a Sesto Fiorentino.
Dopo le condanna del sindaco Lorenzo Falchi, di Federico Giuntini, segretario comunale di Sinistra Italiana, e di Leonardo Pagliazzi e Isabella Pacciani, rispettivamente coordinatore comunale di Italia Viva e referente per la cultura di Italia Viva Sesto, arrivano da una parte i commenti di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e Alessandra Nardini, assessore regione alla cultura, dall’altra dell’avvocato Kishore Bombaci e Iacopo Bonechi, il primo coordinatore regionale di Buona Destra Toscana, il secondo coordinatore sestese di Buona Destra.
GIANI E NARDINI
“Siamo di fronte a paragoni vergognosi, impropri, tanto più inaccettabili oggi, Giorno della Memoria. Le deportazioni, le persecuzioni, l’annientamento di ebrei, oppositori politici, rom e sinti, omosessuali, disabili ad opera del nazifascismo rappresentano il fondo dell’abisso toccato dall’umanità e chi propone accostamenti a quanto sta avvenendo con questa pandemia semplicemente farnetica.
Ringraziamo ancora una volta le testimoni e i testimoni, quelli ancora in vita e quelli che ci hanno accompagnato in questi anni e che vissero sulla propria pelle l’orrore del nazifascismo. A loro facciamo una promessa: saremo noi la staffetta per continuare a far conoscere ciò che è stato e costruire un presente e il futuro diverso, migliore, insieme alle giovani generazioni. Una società che non lasci mai spazio a discriminazioni e violenze e che non resti indifferente”.
BUONA DESTRA
“Ennesimo episodio inqualificabile della propaganda novax-nogreenpass che, proprio nel Giorno della Memoria, accomuna, con un cartello appeso al Monumento del Partigiano di Sesto Fiorentino, la legislazione anticovid alle Leggi Razziali del ’38.
Non si può dimenticare che le leggi razziali furono il background ideologico che ha fatto da presupposto alla persecuzione degli ebrei e al loro internamento e sterminio nei campi di concentramento. Accomunare quella tragedia alle misure restrittive che si sono rese necessarie per il contenimento della pandemia è qualcosa di indecoroso e privo di ogni senso storico, atto solo a ingannare l’opinione pubblica promuovendo una campagna populistica di vittimismo che non può essere accettato.
Gli ebrei furono perseguitati in quanto tali. Furono perseguitati in base a teorie razziste che ne predicavano una presunta (e falsa) inferiorità antropologica. E furono fatti oggetto di discriminazione senza poter esercitare alcuna scelta, vittime di un odio spasmodico e diffuso, alimentato ad arte dalla propaganda nazista e fascista.
Niente di simile accade oggi, non scherziamo. I novax hanno esercitato un libero diritto di scelta a cui consegue, tuttavia, una precisa responsabilità che il legislatore ha individuato.
Si può certo contestare la legittimità giuridica, anche costituzionale di tali norme, e farne oggetto di un dibattito pubblico che è giusto e doveroso che vi sia.
Quello che nno si può accettare è stravolgere la storia proponendo impossibili comparazioni, paradossalmente utilizzando toni e modalità estremiste tanto care proprio a quei regimi novecenteschi che speriamo aver consegnato per sempre all’archivio del passato.
Questo è tanto più grave nella giornata odierna dove si ricorda in doveroso silenzio e rispetto una vera tragedia per l’umanità i cui presupposti ideologici, quali l’antisemitismo, perdurano tutt’oggi come dimostrano i numerosi episodi di aggressione a persone ebree.
Ci auguriamo che quanto accaduto non si ripeta e sia puntualmente sanzionato dalle Autorità Competenti e invitiamo il Comune di Sesto e tutti i Comuni della Piana ad adoperarsi ancor di più per promuovere informazione e cultura affinché si mantenga vivo il ricordo dell’Olocausto“.