“Quanto sta accadendo a Sesto Fiorentino è gravissimo. La decisione di boicottare i prodotti farmaceutici israeliani nelle farmacie comunali è una scelta ideologica, irresponsabile e pericolosa. Israele è un Paese democratico, alleato dell’Italia e dell’Europa, punto di riferimento nella ricerca scientifica e farmaceutica. Escludere le aziende israeliane per motivi ideologici è una forma di discriminazione che non possiamo accettare. La delibera di giunta che ha consentito questo sfregio va ritirata”.
Lo dichiarano l’eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi e il capogruppo Lega in Comune a Sesto Fiorentino Daniele Brunori.
“È il primo caso in Italia di boicottaggio istituzionalizzato contro uno Stato sovrano: un precedente inquietante che apre la porta a derive incompatibili con i principi del libero mercato, della sanità pubblica e della nostra politica estera. Questa amministrazione di estrema sinistra, che espone le bandiere palestinesi sui municipi mentre toglie farmaci efficaci dagli scaffali, dimostra ancora una volta di non saper distinguere tra legittima solidarietà e odio ideologico. Già in consiglio comunale la sinistra si è rifiutata di esprimere una condanna definitiva nei confronti di Hamas, e adesso arriva anche questo atto vergognoso.
Sulla questione dei farmaci abbiamo chiesto la convocazione urgente per interrogare i vertici delle farmacie comunali, perché la vicenda è molto grave anche dal punto di vista normativo: secondo la legge italiana, un farmaco può essere venduto solo se autorizzato da EMA (Agenzia europea per i medicinali) e AIFA (Agenzia italiana del farmaco). Nessuna farmacia è legittimata a rifiutarsi di vendere un medicinale approvato da questi enti. Ci troviamo dunque di fronte non solo a una decisione ideologica in odore di antisemitismo, ma anche a un atto potenzialmente illegittimo e contrario alla normativa nazionale.
Si conferma la mentalità veterocomunista di questa giunta per cui non si lascia ai cittadini la libertà di scegliere cosa acquistare, ma si impone dall’alto una visione ideologica e discriminatoria. Il sindaco Falchi pensi alla manutenzione dei corsi d’acqua e al degrado urbano invece di farsi portavoce delle logiche del movimento BDS, noto per i suoi legami con frange estremiste e per il suo antisemitismo mascherato da attivismo politico. Abbiamo bisogno di amministratori seri, non di sindaci-attivisti accecati dall’ideologia”.