CNA: i candidati sindaco di Calenzano a confronto con le imprese locali

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È andato in scena alla serata del 27 maggio 2024 il faccia a faccia tra i candidati sindaco del Comune di Calenzano, Maria Arena, Daniele Baratti, Federica Brunori e Giuseppe Carovani organizzato da CNA Piana Fiorentina.

Tre le problematiche che l’associazione ha posto ai candidati per tramite di Paolo Gianassi, coordinatore di CNA Piana Fiorentina: la richiesta di una maggiore attenzione alle aree artigianali e industriali; il sistema attuale di smaltimento di rifiuti; il problema del difficile ricambio generazionale per le pmi.

In merito alle politiche che si intendono attuare nei confronti delle aree con insediamenti produttivi Baratti da dichiarato di volere “lavorare per ridare maggiore decoro a tutto il territorio”, specificando come ciò possa favorire anche lo sviluppo economico: “una città che ha un maggiore decoro invita futuri imprenditori a investire”. Rilevando un problema di insicurezza, ha proposto di potenziare il corpo di polizia municipale e attivare un turno serale in via permanente per controllare non solo le aree abitative ma anche quelle industriali. Ha infine parlato della necessità di instaurare “un accordo con un istituto di vigilanza privata al fine di sostenere meglio le forze dell’ordine e incrementare la vigilanza”.

Brunori ha definito il tema del “decoro e della sicurezza urbana uno dei principali, dei più importanti su cui occorre intervenire subito” proponendo di “reinvestire i proventi delle multe nella sicurezza e nelle strade”. Ha rilevato come il corpo di polizia municipale sia sotto organico, correlando la carenza anche all’esistenza di “un problema di alloggi a prezzi calmierati per gli agenti che lavorano nei corpi di pubblica sicurezza” che intende risolvere. Ha ribadito, infine, la necessità di “un focus continuo sul rischio idrogeologico”.

Arena ha affermato che le aree industriali, vere e proprie porte d’ingresso al Comune, debbano necessariamente essere “ben tenute”, rilevando però come la presenza di un “casello autostradale che fa da servizio agli altri comuni” imponga alla sola Calenzano una “manutenzione straordinaria perenne” di talune strade. “Non sempre, tenuto conto dei dati di bilancio, si riesce a rispondere nei tempi che tali strade richiederebbero” ha specificato la candidata, che intende ovviarvi anche attraverso una programmazione più puntale dei lavori. Sul versante della sicurezza idrogeologica, ha rivendicato gli investimenti fatti in passato sulle casse di espansione e annunciato di volere introdurre un piano regolatore delle acque; su quello della sicurezza urbana ha proposto invece “un sistema integrato tra telecamere pubbliche e private”.

In merito alla sicurezza idraulica, Carovani ha ricordato le progettazioni della fine degli anni novanta che “non solo non sono state riviste alla luce dell’emergenza climatica, ma non sono state nemmeno portate in fondo e attuate. Va ripreso in mano quanto fatto all’epoca e va adeguato”. Parimenti importante per il candidato anche una pianificazione urbanistica che tenga in considerazione le caratteristiche del territorio. Ha annunciato quindi un “un piano in due anni di manutenzioni straordinarie” per le aree produttive, così da recuperare lavori trascurati in passato e ha proposto un lavoro di squadra tra amministrazioni, imprese e associazioni per la riqualificazione, estetica e energetica, dell’edificato industriale.

In relazione alla gestione dei rifiuti Baratti, che si è detto contrario alla quotazione in borsa della Multiutility, ha dichiarato che “in futuro si vedrà una riduzione della tariffa soltanto quando ci saranno impianti adeguati”.

Per Brunori “il problema è tutto sommato piuttosto banale: nell’area ATO non abbiamo termovalorizzatori, così ogni volta che la nostra nettezza esce dal nostro territorio paghiamo un surplus. Raccontare al cittadino che i prezzi diminuiranno è utopia”. Per questo “siamo favorevoli alla Multiutility, anche alla quotazione in borsa perché costruire impianti ha un costo e se non troviamo degli azionisti disposti a metterci del capitale, i termovalorizzatori non li costruiamo” ha affermato.

Partendo dal presupposto che la questione è complessa e che, specialmente in merito alla definizione delle tariffe i Comuni hanno basso margine di azione, Arena si è soffermata su cosa Calenzano può fare per ridurre la Tari, per esempio “destinare gli utili che arrivano al Comune per ridurre il peso della tariffa e togliere degli oneri accessori”. Per Arena sono fondamentali gli investimenti, occorrono: “strutture di smaltimento e impianti che trasformano rifiuti in materia prima. È una cosa ambiziosa, ma la politica un po’ di ambizione deve darsela”.

Carovani ha sottolineato come, negli ultimi 25-30 anni, “la dinamica di andare a creare soggetti sempre più grandi con concentrazioni di diverse funzioni ha portato ad avere meno peso nell’indirizzo delle scelte”. Ha affermato che alla base di tali politiche vi fosse l’obiettivo della razionalizzazione, della riduzione dei costi “ma non ho memoria storica del fatto che ci sia mai stata una riduzione delle tariffe, anzi” ha dichiarato. Per il candidato è necessario tornare “ad avere, soprattutto nel sistema di raccolta, una maggiore voce in capitolo di come organizzare, ottimizzare, coinvolgere le comunità locali, le imprese”. Per realizzare gli investimenti, infine, non ritiene necessaria la quotazione in borsa: “una società che gestisce in esclusiva un servizio come la raccolta dei rifiuti basta che vada a chiedere credito e può realizzare gli impianti e gli interventi che ritiene di fare” ha affermato.

Quanto all’ultimo tema sottoposto da CNA, Baratti intende incentivare le start up e “far avvicinare i ragazzi che escono da scuola superiore e università al mondo delle piccole imprese, facendogli capire che anche qui c’è crescita lavorativa, innovazione, opportunità di carriera”.

Brunori ritiene fondamentali l’incontro tra imprese e studenti, tanto da aver inserito all’interno del proprio programma “un percorso di cultura imprenditoriale già a partire dai bambini”; i PCTO; la presenza sul territorio dell’università; contatti continui tra di essa e le imprese; la funzione informativa del comune e le agevolazioni che può mettere in campo.

Riconoscendo che “abbiamo perso la capacità di saper raccontare bene il lavoro delle pmi”, Arena ha proposto di “andare nelle scuole, per consentire il racconto da parte delle imprese”; di risolvere il problema sull’apprendistato di tipo 1 che “esiste sulla carta ma di fatto è impraticabile” e, come Comune, di sburocratizzare, veicolare le informazioni e attrarre investimenti.

Carovani ha sottolineato come il difficile ricambio nelle pmi corrisponda “alla crisi demografica che il nostro paese attraversa insieme alle società occidentali più avanzate” e ha proposto una “gestione delle politiche migratorie che consenta di dare una risposta” al problema. Considerando limitato l’ambito di azione del Comune in merito, ha comunque affermato che l’ente può “favorire il più possibile le attività di impresa sul proprio territorio” e ridurre il peso burocratico.

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