Comitato alberi: “Noi coi tigli voi coi tagli”

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Tigli
La foto non si riferisce al viale XX settembre

In questo periodo, quattro anni fa, sono stati abbattuti 52 tigli che costeggiavano, rigogliosi, v.le XX Settembre. Le ragioni addotte dal Comune non hanno mai trovato conferme, bensì solo smentite. Smentite dai Cittadini che hanno studiato ogni carta, smentite dalla dirigenza della società che eseguì i lavori nel viale per l’interramento dell’elettrodotto, smentite dalla Soprintendenza, e infine è stato il Comune stesso a smentirsi in Commissione Ambiente.

Da allora, il Comitato Tutela Alberi, costituitosi proprio all’indomani del grave fatto, osserva con attenzione e preoccupazione il continuo radere al suolo – sia esso pubblico o privato – di alberi di ogni specie, indipendentemente dalla valutazione oggettiva del loro stato di salute.

Si abbattono soprattutto alberi sani: servono spazio e cemento per il marciapiede, per il parcheggio, per la nuova palazzina, per l’ ennesimo supermercato. Conosciamo il territorio, ne siamo gli abitanti e, pertanto, quando parliamo di decimazione costante della popolazione arborea, sappiamo il fatto nostro.

L’articolo 9 della Costituzione Italiana, aggiornato recentemente, ha introdotto la Tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
Qui a Sesto Fiorentino tali linee guida passano in “secondo piano”. La questione ambientale soffre della costante manipolazione a fini politici.

Per noi Cittadini invece l’ambiente è un dono, e, come tale, da amare, curare e valorizzare. Invece, laddove non si abbatte, laddove non si cementifica, si propende per il dolo di un abbandono totale, che comporta la morte lenta della Natura.

Tale fenomeno è ben radicato. Nel suolo. Che, se reso edificabile, è un affare. Più cemento c’è, più denaro gira, più si crede al linguaggio doppio della politica.
Infatti, nelle “campagne” elettorali fioriscono propositi verdi, espressi in programmi puntualmente disattesi e traditi.

La Comunità sestese ha palesato spesso il suo dissenso ma chi amministra e dovrebbe ascoltare, minimizza, eludendo così il confronto leale e diretto con i presunti “oppositori”. Invece sono 4 anni ed ancora stiamo ben saldi in piedi, a monitorare, ad agire, a educare a valori altri.

Ricordare i 52 tigli è per noi un momento di grande valenza identitaria e simbolica. Ognuno riconosce se stesso negli altri, condividendo l’azione di tutela ambientale. Valenza simbolica: il tiglio è l’albero della giustizia, perchè in un passato lontano, si dice, all’ombra dei tigli si riuniva la comunità e prendeva decisioni, emetteva giudizi. Per il bene e nell’ascolto di tutti.

L’abbattimento dei tigli, decretato in violazione al principio democratico dell’ascolto dei cittadini, sta quindi per l’assenza di giustizia tout court. Sta per lo spacco profondo fra i nostri valori e la condotta dell’amministrazione comunale.

Mentre spaccavano rami, fusti, radici, nel febbraio 2019, ne abbiamo avuto la netta consapevolezza, forse per la prima volta. La prima volta di un presidio di protesta forte, poi la prima piazza condivisa dai nostri Comitati coi cittadini sestesi.

La spaccatura è profonda.
Considerando le previsioni contenute nel POC, di imminente pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, rischia di diventare insanabile.

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