Artemisia Gentileschi nel 1611 era una promettente pittrice di 18 anni a cui erano precluse, per le leggi dell’epoca, le scuole di formazione, tradizionalmente solo maschili. Il padre, Orazio Gentileschi, pensò allora di affidare la sua crescita artistica al collega, maestro di prospettiva, Agostino Tassi. Quest’ultimo pare fosse un tipo poco raccomandabile. Sposato, manteneva contemporaneamente una relazione incestuosa con la cognata, ma ebbe il tempo di usare violenza anche alla sua discepola. Trovandosi nell’impossibilità di garantire un matrimonio riparatore, fu denunciato da Orazio Gentileschi (altra figura ingombrante nella vita di Artemisia) per stupro.
Il successivo processo terminò con una pena lieve per Tassi, e si trasformò in strumento di diffamazione per Artemisia. Erano gli anni dell’Inquisizione…e le donne erano streghe.
Artemisia Gentileschi comunque seppe mettere a frutto il suo talento è riuscì a diventare una grande interprete della scuola caravaggiesca.
Il dipinto che raffigura Giuditta che decapita Oloferne, conservato alla Galleria degli Uffizi e apparso anche ne recente film Firenze e gli Uffizi, è stato interpretato da molti critici come desiderio di rivalsa per la violenza subita.
Il 25 novembre alle 21.15 l’associazione EX LIBRIS porterà sulla scena del Teatro della Limonaia una rappresentazione che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al problema della violenza contro le donne.
“Con gli occhi di Artemisia” è il titolo di questo spettacolo che avrà come protagonista una studentessa universitaria attivista di EX LIBRIS. Attorno a lei si muoveranno altre giovani interpreti che con la loro parte, recitata o cantata, mostreranno significative figure di donne che hanno reagito in modo attivo alla violenza, indicando la strada giusta per ottenere pari opportunità e diritti.
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI, PRENOTAZIONE CONSIGLIATA!! [email protected]