Non si placa l’allarme Coronavirus. Anzi, il decreto dell’8 marzo del Presidente del Consiglio dei Ministri ha introdotto misure ancora più stringenti. Parlando di Piana fiorentina, il gruppo Facebook “Sei di Calenzano se…”, composto da 7.246 membri, ha realizzato un’intervista al sindaco Riccardo Prestini. Ecco le riposte del primo cittadino:
Che precauzioni ha preso personalmente adattando il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020 alle caratteristiche del nostro territorio e/o popolazione?
“Fin dal primo decreto emanato dal Governo per limitare la diffusione del virus su scala nazionale, abbiamo preso tutte le misure previste, annullando da subito tutti gli eventi del Comune, compresa la stagione teatrale e contattando le associazioni e i soggetti privati per chiedere che si attenessero alle disposizioni. Stamani abbiamo applicato il nuovo decreto chiudendo la biblioteca e i musei. Gli uffici comunali rimangono aperti, ma chiediamo ai cittadini di privilegiare il telefono e l’email per contattare i vari servizi. In questo momento è opportuno limitare il più possibile gli spostamenti e mantenere i comportamenti e le distanze previste”.
Si è assicurato che le Associazioni di volontari operanti sul territorio in operazioni di soccorso abbiamo le DPI necessarie e la giusta formazione?
“Sia i volontari che il personale del Comune, negli interventi in cui sono previsti, utilizzano i dispositivi di protezione e rispettano le regole di igienizzazione. Sono le associazioni stesse ad utilizzare personale che sia stato formato e istruito adeguatamente per intervenire in questi casi“.
Cosa consiglia ai nostri concittadini, specialmente agli anziani e a chi ha qualche problema in più?
“Chiedo a tutti di spostarsi il meno possibile, di evitare i luoghi affollati, di rispettare le regole di igiene e prevenzione. Le persone anziane e in generale chi è immunodepresso o ha altre gravi patologie deve rimanere in casa, proprio perché è un soggetto a rischio. Ma devono stare attenti anche i giovani, i ragazzi che non stanno andando a scuola, perché in questo momento è necessario rallentare la diffusione del virus o il sistema sanitario andrà in crisi. Per intenderci: se chi non va a scuola, invece di stare a casa, frequenta centri commerciali e luoghi affollati, anche senza effettiva necessità, il virus si espanderà più rapidamente, ci saranno più persone in ospedale, si dovranno riservare sempre più reparti a questo scopo e mancheranno i posti per chi ha altre patologie“.
Vorremmo esattamente sapere cosa bisogna fare in caso ci sia un cittadino che si sente male, perché i numeri dati dalla Regione non rispondono.
“Il numero della Regione serve per segnalare la propria presenza se si proviene dalla zona rossa. Se ci si sente male, con o senza i sintomi influenzali, dobbiamo contattare telefonicamente il proprio medico, sarà questo ad attivare la procedura di emergenza, se ritiene i sintomi compatibili con il virus, o in alternativa provvedere a curare le altre patologie presenti nel paziente”.
Nel caso venissimo a conoscere una situazione di pericolo o una persona ammalata che non ha fatto segnalazione, o un cittadino proveniente dalle cosiddette zone rosse che no si è auto-dichiarato, come ci dobbiamo comportare?
“Non ottemperare agli obblighi di quarantena, così come alle altre disposizioni governative, prevede una sanzione penale. Ribadisco l’importanza, soprattutto in questo momento, di rispettare le regole. Se qualcuno è a conoscenza di persone che sono rientrate dalla zona rossa senza segnalarlo o sono ammalate e non rispettano le disposizioni, ovviamente deve esserne sicuro e avere tutti gli elementi per dichiararlo, può contattare il numero messo a disposizione dalla Regione per la nostra zona (055 5454777) oppure comunicarlo a me, in qualità di responsabile della salute pubblica, che provvederò ad attivare i controlli necessari”.
Ha previsto che potremmo diventare zona rossa? Che interventi prevede al momento della positività di un addetto es. in un negozio di un centro commerciale?
“Al momento non abbiamo casi accertati sul nostro territorio e ovviamente mi auguro che il virus rimanga limitato, ma non posso fare previsioni in merito. La cosa certa è che, più le regole vengono rispettate e minore è la possibilità che a Calenzano si debba arrivare alla totale limitazione degli spostamenti. In caso emergesse un cittadino positivo al test, che sia in un esercizio pubblico oppure no, verrebbero attivate tutte le procedure già utilizzate in questi casi e quindi la ricostruzione dei contatti e degli spostamenti, a cura dei servizi della sanità pubblica territorialmente competenti, e l’attivazione di periodi di quarantena per tutti i soggetti interessati“.
Sono previsti servizi di spesa o medicine a casa? Come ci si attiva da volontario e da richiedente del servizio?
“Abbiamo messo a disposizione un numero di telefono dedicato, per portare la spesa e i medicinali a casa a chi è solo e non può spostarsi. Chi sa di qualcuno in questa condizione può attivare il servizio chiamando il numero 055 8833270 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al venerdì”.
Ha individuato insieme ai tecnici delle criticità? Ce le può elencare? Sa Lei quello che si può dire senza creare inutili allarmismi
“Qualche criticità si è rivelata nell’acquisto di dispositivi di protezione e gel disinfettante, ma stiamo già provvedendo e negli uffici aperti al pubblico è già disponibile il gel”.
Ci spiega come intende intervenire sulle attività ricreative e sportive del Comune, mi spiego meglio, abbiamo visto chiudere le attività di Calcio e Ginnastica, ma alcune piscine comunali e private continuano a lavorare, le scuole sono ovviamente chiuse ma alcuni centri commerciali o palestre private organizzano delle attività di gruppo per bambini.
“Le attività di gruppo per i bambini sono assolutamente vietate dal decreto governativo ed ogni violazione porterà a sanzioni penali. Per quanto riguarda le attività sportive, vengono consentite dal decreto stesso, a patto che vengano garantite le misure previste, tra cui la distanza di un metro tra gli atleti e l’assenza di pubblico. Hanno sospeso la propria attività quelle società che non erano in grado di garantire questa distanza, le altre continuano ad operare e sarà nostra cura controllare che le disposizioni siano rispettate”.
Ci manda un messaggio chiaro, semplice e non banale che vorremmo trasmettere a quante più persone riusciamo, in modo da poter contribuire anche noi nel nostro piccolo all’arginare la diffusione del virus?
“Come avrebbe detto Don Milani “uscirne da soli è l’egoismo, uscirne insieme è la politica”. Questo virus ci insegna quanto fondamentale sia questa affermazione. Nessuno di noi può pensare oggi di uscirne da solo, occorre uno sforzo collettivo di responsabilità: rispettare le regole, spostarsi il meno possibile, rimanere in casa. Volendo guardare il lato utile della cosa, potremo cogliere questa occasione per riconsiderare le nostre priorità, per leggere quel libro che non abbiamo ancora avuto il tempo di aprire, per passare un po’ di tempo con i nostri familiari più stretti”.
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