Si è chiusa domenica 9 luglio a Sesto Fiorentino nei locali de La Soffitta Spazio delle Arti la mostra “Dipingere la musica” dedicata alle creazioni del maestro Luca Galileo Ciuffoletti, musicista e pittore, che ha presentato 60 opere con cui ha raccontano in modo assolutamente originale l’emozione trasmessa dalle sinfonie musicali di Bach, Berio ed altri grandi autori. A completare l’esposizione anche una serie di ricostruzioni perfettamente funzionanti di alcuni antichi strumenti musicali realizzate dal maestro Michele Sangineto dell’Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana (Anlai).
L’evento, inserito in una più ampia tournée italiana di Ciuffoletti – abruzzese classe 1963 trapiantato da dieci anni in Giappone –, ha riscosso il grandissimo interesse del pubblico incuriosito dall’innovativa proposta dell’artista. Nelle tre settimane di apertura sono stati circa 800 i visitatori che hanno varcato la soglia della storica galleria d’arte del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata.
“Il bilancio di questa esperienza è straordinario – ha sottolineato Ciuffoletti a fine rassegna –. Ho ascoltato centinaia di commenti e riflessioni non solo da visitatori italiani ma anche stranieri. Interminabili le digressioni su arte, musica, comunicazione, tecniche pittoriche, sull’originalità dell’idea e sulla magia di traslare in immagini suoni ed emozioni. Le opere ispirate dalle composizioni di Luciano Berio hanno suscitato particolare interesse e stimolato molte domande. Sono piaciute poi le opere sugli studi sulla natura ritmica di aggregazione delle forme basate su strutture ritmiche predeterminate e scandite solo ed esclusivamente dal battito di un metronomo. L’elemento trasversale a tutti i temi presentati, quello dell’automatismo psichico puro, è stato ben compreso e recepito ed ha segnato il tema più discusso alla mostra. Non sono mancate personalità di spicco del mondo dell’arte che hanno voluto onorarmi della loro visita ed omaggiato delle loro riflessioni.
La mostra di Sesto Fiorentino – ha chiosato – ha segnato l`ultima tappa di questo mio debutto italiano. Torno in Giappone, nel mio studio, ai piedi del Monte Fuji, pronto per abbandonarmi all’atto creativo. Tornerò presto nella mia Italia con opere che saranno rappresentazione assoluta d’un passato divenuto futuro, d’un futuro perfettamente allineato con quel ‘punto di fuga universale’ presente in tutte le mie opere legate alla figura di Bach e in cui saranno racchiuse anche le esperienze di questo primo viaggio in Italia”.
La Soffitta Spazio delle Arti