Esattamente un anno fa ci lasciava Alfredo Martini

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Alfredo Martini ex CT Nazionale ciclismo

Esattamente un anno fa ci lasciava Alfredo Martini, storico C.T. della Nazionale italiana di ciclismo e sestese illustre.

Lo ricordiamo con l’articolo pubblicato in occasione dei suoi funerali:

“L’ultimo saluto”

Una folla degna dell’arrivo di un Campionato del Mondo è quella che oggi, 27 agosto, ha riempito la Chiesa di San Martino e la piazza prospiciente per tributare l’ultimo saluto ad Alfredo Martini. Non poteva essere altrimenti per l’uomo che rappresentava l’intero movimento ciclistico nazionale; per colui che, con pazienza e saggezza, aveva fortemente contribuito all’evoluzione del ciclismo dai tempi eroici di Bartali e Coppi a quelli ipertecnologici prima di Moser, poi di Cipollini e infine di Nibali.

Caro Alfredo è stato giusto che a tirarti l’ultima volata siano stati proprio i tuoi ragazzi, quelli che con te, grazie a te, sono diventati campioni del Mondo: Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin. Dietro di loro tutto il gruppo: Ercole Baldini, Vittorio Adorni, Paolo Bettini, Davide Cassani, Franco Bitossi, Gilberto Simoni, Vincenzo Nibali, Luigi Sgarbozza, Silvio Martinello, Franco Chioccioli e chissà quanti altri confusi nella folla a pensare a quel lucido consiglio che sicuramente gli hai fornito durante la loro carriera.

In piazza della Chiesa però non c’era solo il ciclismo. C’era anche, e soprattutto, Sesto. Perchè Alfredo è stato il CT più vincente (e non solo del ciclismo), ma ciò non gli ha impedito di essere e rimanere un sestese. Figlio di un’operaio della Manifattura Ginori, partigiano durante la seconda guerra mondiale, vigile urbano, consigliere comunale, titolare di un negozio sulla strada nova. Non un mito, ma un sestese. Come noi.

Ha girato il mondo, ma è sempre tornato qui per parlare con gli amici di sempre delle sue fatiche e delle imprese di Coppi e Bartali. Succedeva alla polisportiva negli anni ’50, è capitato in mille altre occasioni negli anni successivi quando i protagonisti sono cambiati. Lo faceva nelle scuole o nelle biblioteche, ma sempre per ricordare che la vita è come il ciclismo, niente si ottiene senza lealtà e fatica.

Ciao Alfredo

TUTTOSESTO

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