“Fai la casa giusta”: ecco il progetto di coabitazione per Sant’Angelo a Lecore

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Fai la casa giusta Campi

Fai la casa giusta“: è il nome del nuovo progetto di coabitazione realizzato da Auser Abitare Solidale insieme al Comune di Campi Bisenzio, Fondazione Cassa di Risparmio e Casa Spa.

Il progetto riguarda un condomino a Sant’Angelo a Lecore, in via di Sant’Angelo. I quattro appartamenti al piano terra resteranno alloggi di edilizia residenziale pubblica (erp). Gli altri quattro al primo piano ospiteranno, per un minimo di sei, massimo trentasei mesi, persone alle prese con problemi abitativi.

Aggiungiamo un altro tassello in tema di risposta ai bisogni dei cittadini. Il progetto con Abitare Solidale è iniziato nel 2013 – ha detto Luigi Ricci, assessore al welfare del Comune di Campi Bisenzio -. L’obiettivo è innescare una gestione condivisa dello spazio. Tutto questo grazie al supporto degli uffici comunali, della Società della Salute con la presenza tecnica di Casa Spa e di Abitare Solidale. Speriamo di assegnare gli immobili a gennaio”.

A spiegare i dettagli di “Fai la casa giusta” è Gabriele Danesi, ideatore e coordinatore del progetto: “Ci vuole anche un po’ di follia per intraprendere percorsi inediti. È importante che le persone che siano capaci di rompere gli schemi. Il progetto ‘Fa la casa giusta’ è ultimo gradino all’interno del sistema di risposta al disagio abitativo. Abbiamo l’intenzione di esportare questo progetto. A Campi Bisenzio abbiamo chiuso il cerchio. Siamo partiti dai senza dimora attraverso il progetto ‘Buona Casa’. Abbiamo poi ‘Casa Diretta’ e ‘Terza Soglia’. Il progetto ‘Fa la casa giusta’ è ancora più innovativo per via della sua continuità. Di solito i servizi di accoglienza prevedono che tu possa rimanere per dodici mesi al massimo all’interno di una struttura. Non è detto, però, che la persona riesca a diventare autonoma in questo arco di tempo. A Sant’Angelo a Lecore creiamo un progetto innovativo su due fronti: prima di tutto rappresenta un processo di filiera che oggi non esisteva. Nella casa è la persona che paga le spese, non l’ente pubblico. L’altro aspetto è la continuità della presa in carico: ente pubblico e Auser Abitare Solidale si impegnano a sostenere l’autonomia della persona in modo che, in minimo 6, massimo 36 mesi di permanenza nei quattro alloggi al piano superiore, la persona stessa possa uscire dalla porta principale dal sistema di accoglienza e non tornarci”.

L’obiettivo del progetto “Abitare Solidale” è trasformare il problema abitativo in opportunità per una comunità più coesa e per un nuovo modella di assistenza, attraverso coabitazioni basate sui principi del mutuo aiuto e della reciproca solidarietà. “Abitare Solidale” vuole integrare i servizi pubblici e promuovere forme di cittadinanza attiva in modo che i soggetti tradizionalmente considerati deboli diventino protagonisti di un welfare generativo scaturito dall’impegno delle comunità. Un po’ di numeri: 1.000 contatti/segnalazioni e 121 coabitazioni attivate per un totale di 242 famiglie e 257 persone coinvolte.

Campi Bisenzio è il secondo Comune in cui è iniziata la coabitazione di Abitare Solidale dopo Firenze. Inoltre a Campi sono state individuate altre forme di coabitazione che riguardano varie fasce di disagio. La problematica abitativa è stata un po’ abbandonata negli ultimi anni. Campi è pioniere delle esperienze abitative differenziate“, ha detto Renato Campinoti, presidente Auser Abitare Solidale.

Siamo contenti di essere la prima realtà in Toscana che sperimenta questo elemento di innovazione – ha aggiunto il sindaco Emiliano Fossi -. Campi è terreno fertile di innovazione sociale. Con Auser c’è un connubio prolifico. Il fatto che sia stato scelto da Campi ci inorgoglisce, vogliamo portare le persone verso l’autonomia“.

STEFANO NICCOLI

 

 

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