Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Francesco Fastellini di Fare X Sesto. Si parla delle mense scolastiche:
“Vogliamo fare il nostro plauso alla società Qualità e Servizi ed al suo amministratore unico Antonio Ciappi, che in poco tempo ha completamente rivoluzionato la refezione scolastica migliorando la qualità ed il gusto dei pasti per i nostri bambini; da genitori infatti crediamo molto nell’importanza del pasto a scuola, sia come momento di socialità tra i bambini che come momento di educazione alimentare. Se positivi sono i passi fatti sulla qualità del pasto, non si può dire la stessa cosa del costo del pasto che è rimasto lo stesso ed a Sesto Fiorentino rimane il più alto della provincia.
Non comprendiamo la differenza del costo massimo del pasto che c’è nei tre Comuni soci di Qualità e Servizi: a Campi Bisenzio di 4,40€; a Signa di 4,30€ ; ed a Sesto Fiorentino di 5,02€, una differenza di 72 centesimi in più il giorno rispetto a Signa, cioè 3,5 euro a settimana, 15 euro al mese, 150 euro circa all’anno in appena in 15 km di distanza!” Questo quanto dichiarato da Francesco Fastellini di ‘Fare per Stesto’ in merito al costo della mensa nel Comune di Stesto.
“Non si capisce poi l’utilità di avere a Sesto Fiorentino 11 fasce ISEE per la riduzione del pasto, quando a Campi e Signa ne utilizzano 5 e poi perché a Campi c’è uno sconto del 10% per il secondo figlio. In questi anni è mancata la volontà politica di rivedere questa situazione, e purtroppo la cosa non sembra esser cambiata con la nuova Giunta, più preoccupata alle sorti dei lavoratori di Qualità e Servizi che di agire con buon senso, abbassando il costo del pasto aiutando e sostenendo concretamente tante famiglie. Quello che chiediamo al Sindaco – conclude Fastellini – è di ridurre la fasce Isee portandole a cinque, una volta verificato dove si collocano le famiglie sestesi nella fasciazione (probabilmente nelle fasce basse e alte), riproporzionare il costo medio del pasto. Non chiediamo al comune di diminuire la cifra che incassa dalle famiglie, ma di provare a ricalibrare il costo medio e massimo del pasto, tenendo anche conto del quoziente famiglia. Speriamo davvero che la nostra amministrazione faccia una cosa di buonsenso, dando un segnale forte per il bene di tante famiglie”.