Auser, La Racchetta, Associazioni Comunale Anziani, MCL Quinto Alto, Circolo ACLI Gl’Incontri, Misericordia di Sesto, Misericordia di Quinto, Casa del Popolo di Querceto, Casa del Popolo di Colonnata, Circolo Arci La Costituzione, Casa del Popolo di Quinto Alto, Circolo Arci Rinascita, Associazioni La Volpe e l’Uva, Casa del Popolo di Padule: sono queste le quattordici associazioni di volontariato che, insieme al Comune, hanno firmato un protocollo per l’inserimento nelle attività dei richiedenti asilo presenti sul territorio. Ad occuparsi dell’integrazione dei migranti sono la Caritas, la Cooperativa Sociale Il Cenacolo e L’Associazione Le Case.
“E’ la seconda puntata di un lavoro che ha come obiettivo quello di favorire l’integrazione degli ospiti della nostra città, i richiedenti asilo (a dicembre fu firmato il protocollo tra società sportive e Comune, ndr). Sono circa 94 le persone ospitate nel nostro territorio – ha detto Camilla Sanquerin, assessore alle politiche sociali -. Crediamo che sia importante per loro e per la nostra comunità favorire alcune occasioni di integrazione e di attività. Ci sono le condizioni per aprire le porte e non di chiuderle. Questi ragazzi possono avere un’occasione di crescita e di integrazione con la nostra città. Non ci piace pensare che questi ragazzi si debbano sdebitare con la comunità che li ospita, bisogna invece costruire processi di integrazione e occasioni di confronto e di formazione.
Insieme ai gestori dei centri abbiamo scelto di partire dalle attitudini di questi ragazzi. L’obiettivo è incrociare i loro vari gusti. Il protocollo serve anche a suscitare il dibattito. L’Associazione Anziani, ad esempio, metterà a disposizione cinque borse di studio per elaborati temi lavori su migranti ed accoglienza, due per le medie e tre per le superiori. Ringrazio le associazioni non solo per la generosità, ma anche per la serietà con cui si stanno impegnando in questa novità.
Sesto ha un patrimonio incredibile che può essere messo a disposizione per un mondo migliore. Da queste piccole cose si può partire per costruire una società aperta, capace di aprire le porte e non trincerata dietro i muri. Questi ragazzi sono presi a balia da queste associazioni con grandi affetto“.
“Fin dai primi giorni abbiamo cominciato a trattare il tema dell’integrazione – ha aggiunto il vice sindaco Damiano Sforzi -. Quella dei migranti è un’emergenza strutturale. Tutto ciò che stiamo mettendo in piedi non è per farsi le foto, ma per innescare dei meccanismi in modo da poter reggere un evento mondiale che coinvolge anche la nostra città. E’ un metodo per far sì che quasi cento persone non rappresentino un problema, ma una risorsa“.
STEFANO NICCOLI