Con il FLASH MOB di oggi, il comitato Mamme NO Inceneritore ha dato plasticamente la sveglia al presidente Rossi, presentandosi davanti al Consiglio regionale con mamme e babbi sandwich con orologi di cartone a formare la scritta “SVEGLIA” e il sottofondo delle sveglie di Alan Parson della canzone “Time” dei Pink Floyd
per AFFERMARE che:
– i cassonetti non sono la soluzione né nei piccoli Comuni né in città come Firenze
– il piano regionale dei rifiuti è inaccettabile; va riformato completamente
e CHIEDERE:
la cancellazione del progetto dell’inceneritore di Firenze, la dismissione di tutti gli inceneritori regionali, il blocco degli ampliamenti delle discariche toscane e misure incentivanti per la riduzione dei rifiuti, per il riuso, per il riciclo dei materiali e per la gestione della raccolta con modello Porta a Porta con tariffazione puntuale (dimostratosi il modello più efficace in termini economici-ambientali e che garantisce anche più posti di lavoro).
I metodi a cassonetto nelle loro molteplici declinazioni (a libero accesso, a chiavetta, interrati) sono fallimentari perché deresponsabilizzano i cittadini e la qualità dei materiali raccolti differenziati è pessima (le percentuali di impurità sono elevate e determinano uno scarso controvalore economico presso i consorzi di filiera Conai, CorePla etc.).
Il Piano regionale attuale e le poche indiscrezioni sul nuovo piano “TOP SECRET” (con buona pace della partecipazione) non fanno ben sperare.
Se da un lato si parla di economia circolare e avvio delle filiere di riciclo e ci si riferisce alla gerarchia rifiuti delle direttive UE (prevenzione delle produzione rifiuti, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio), dall’altro si pongono però obiettivi poco coraggiosi e spostati molto avanti nel tempo (OBIETTIVO RACCOLTA DIFFERENZIATA 80% al 2030).
Viene considerato ancora DETERMINANTE la combustione dei rifiuti, azione che è non solo dannosa alla salute come ormai conclamato ma anche inefficace per quanto riguarda il saldo energetico rispetto al riciclo, prevedendone l’incremento in alternativa allo smaltimento in discarica (anche se non si disdegnano comunque importanti ampliamenti delle discariche esistenti).
Si fanno piccoli passi per il trattamento delle frazioni organiche con l’ipotesi di realizzazione di biodigestori ma si parla però di incrementare gli impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato per la produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario), ossia il rifiuto proveniente prevalentemente dal cassonetto dell’indifferenziato a cui sono stati sottratti grossolanamente la frazione organica e un po’ di metalli e che potrà essere inviato ad inceneritori o, forse anche peggio, a cementifici o altri impianti industriali. Non vediamo nessun accenno alla possibilità di ristrutturazione degli attuali TMB (impianti di trattamento meccanico biologico) per trasformarli in fabbriche di recupero materiali invece che di produzione del temibile CSS.
Non si intravede niente di buono nemmeno sul fronte dei rifiuti speciali, dove la tendenza delle istituzioni regionali sembra quella di favorire il rilascio di autorizzazioni ad impianti privati per l’ incenerimento degli scarti tessili, degli scarti delle cartiere (pulper) e dei fanghi industriali.
Ad Agosto 2018 abbiamo consegnato al Governatore Enrico Rossi, al Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, all’Assessore all’ambiente Federica Fratoni e ai capigruppo dei gruppi consiliari una lettera con i 10 punti per il nuovo piano regionale dei rifiuti (che alleghiamo). Ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta, nessuna richiesta di incontro e soprattutto non abbiamo visto nessun passo avanti sulla questione.
ROSSI&C, SVEGLIA, avete imboccato una strada molto sbagliata. Bruciare non è la soluzione!!!