Nel 1735 Carlo Ginori, marchese di Riparbella e Cecina e membro del Consiglio di Reggenza imperiale di Firenze decise di iniziare gli esperimenti per fabbricare la porcellana. Un esperimento riuscito che continua a dare frutti.
Per di più neanche a Firenze ma a Sesto Fiorentino.
Che briccone quel marchese. Aveva la capitale di un Granducato a disposizione e se ne venne in un paese di poche anime a impiantare una Manifattura che ora, grazie a lui e alle sue maestranze, può vantare una storia di quasi tre secoli.
E’, questo, uno strano destino che lo accomuna al sindaco di Rio nell’Elba che però, a differenza del più famoso “Ricciolone”, considera una fregatura l’andare a lavorare in campagna. Lo posso capire: l’incarico non è magnifico (il Magnifico per di più abitava a Firenze, mica alla Zambra). Non lo è soprattutto per chi ha un certo tipo di curriculum.
Ma se la Patria chiama, come dice Giuli, Corsini risponde e così si sacrificherà. Peccato per le zanzare e l’odore della budella a febbraio. Il dovere è dovere.
Sarà dura, ma alla fine vuoi che il nostro eroe non venga insignito di una medaglia al merito per i servigi prestati alla Patria?
La mia solidarietà, però, va a chi dovrà fare a meno del nostro eroe impegnato con un Museo di second’ordine.
Parlo della ballerina evidentemente già con le valigie pronte. Però mi domando: perché ballerina e perché proprio Cuba? Si poteva scegliere di andare con un metalmeccanico a Melfi?
Caro Presidente della Fondazione, ti aspetto con ansia al Paese dei barbagianni.
DANIELE NICCOLI – Scrittore e collaboratore di tuttosesto.net