Il Consiglio Comunale di Sesto Fiorentino di giovedì 9 luglio ha conferito la cittadinanza onoraria a undici bambini piccoli ambasciatori Saharawi, accompagnati da Abdallahi Mohamed Salem, rappresentante Saharawi in Toscana. “Il nostro popolo è diviso da 40 anni è da un muro di sabbia. Vogliamo che possa liberamente votare in un referendum di autoderteminazione“.
I Saharawi sono la popolazione che abita il Sahara Occidentale, Stato che si trova a sud del Marocco sull’Oceano Atlantico. Nel 1975, alla morte di Franco, la Spagna ha venduto il territorio a Marocco e Mauritania. La duplice invasione che ne seguì ha costretto il popolo Saharawi a fuggire verso il confine con l’Algeria, nel cui deserto sono state costruiti campi profughi composti da tendopoli.
Nel 1984 Sesto Fiorentino, per precisa volontà dell’allora sindaco Elio Marini, è stato il primo comune italiano a gemellarsi con il popolo saharawi e a sostenere la loro causa all’autodeterminazione.
Alla cerimonia era presente anche Jacopo Bencini, assessore alla solidarietà internazionale del Comune di Pontassieve. “Non si tratta solo di costruire un progetto, ma anche di sostenere una causa internazionale – ha detto durante il suo intervento – . Dobbiamo capire cosa ha portato il popolo Saharawi a vivere in queste condizioni che perdurano da 40 anni. Dobbiamo aumentare il numero delle persone a conoscenze di questa situazione“.
“Questo giorno si pone nel solco di una tradizione che va avanti da più di trent’anni. Nel 1984 Sesto Fiorentino stipulò una cooperazione vera e propria con la comunità saharawi di Mahbes. Il conferimento della cittadinanza onoraria non è un atto formale, ma anche di grande sostanza. Segna il passaggio tra passato, presente e futuro. I piccoli ambasciatori ci fanno riflettere sulla loro condizione di rifugiati. Ci raccontano una storia di coraggio e perseveranza. Sesto Fiorentino deve essere una finestra sul mondo, ma anche porta aperta per le popolazioni in difficoltà“, ha dichiarato Sara Martini, assessore all’educazione del Comune di Sesto Fiorentino.
STEFANO NICCOLI