Di seguito l’analisi di Stefano Gennai, segretario comunale del Partito Democratico di Sesto Fiorentino, sui risultati elettorali delle elezioni politiche di domenica 4 marzo:
“La sconfitta del PD è stata pesante e dovremo rifletterci a fondo.
E’ stata anche inaspettata considerati i 5 anni in cui i Governi del
PD hanno traghettato il Paese fuori dalla peggiore crisi economica degli ultimi decenni
E’ in atto una crisi della rappresentanza che ha lasciato ampi spazi ai
populismi di Lega eM5S che sono i veri vincitori; loro hanno intercettato ogni tipo di malessere e di protesta trasformandoli in promesse elettorali non realizzabili, ma di grande impatto sociale (es.reddito di cittadinanza)
A Sesto il PD ha ottenuto oltre il 39%, contribuendo a fare eleggere i due candidati nei collegi uninominali (Giachetti alla Camera e Parrini al Senato) con oltre il 43% ciascuno.
Il risultato di Sesto è statoil migliore della Piana(Campi, Calenzano, Signa e Lastra a Signa) e uno dei migliori dell’area fiorentina e della Toscana,pur essendo all’opposizione e quindi senza avere il vantaggio di mettere in campo Sindaco e Assessori.
Ancora non possiamo avere una vera analisi del voto, ma solo spunti di riflessione servono settimane per esaminare idati sezione per sezione ed associare flussi a problemi (=moschea).
Per ora ci possiamo concentrare solo sui voti in valore assoluto: in Toscana (delta 2013-2018) PD -200.000, FI -175.000, Lega +355.000
A Sesto si è però invertita la caduta dei voti in atto dal 2014: 13.100 (com.li 2014), 9.774 (reg.li 2015), 6.252 (com.li 2016 primo turno), 11.202 (Camera 2018).
Siamo molto preoccupati per l’avanzata della Lega e per la tendenza in atto dal 2014 con la perdita di metà delle città capoluogo (Livorno, Arezzo, Grosseto, Carrara, Pistoia).
Lo siamo altrettanto per la debolezza del Sindaco che è sostenuto da LeU con il 9% a Sesto, a fronte delle destre con 20% e del M5S con 22%.
Che fare?
A livello nazionale lunedì prossimo a Roma si aprirà il percorso congressuale per la ripartenza o rigenerazione; si dovrà partire dall’ analisi del voto, dalle idee, dai programmi per arrivare infine ai candidati che saranno scelti con le primarie.
A Sesto, riprendo il documento programmatico con cui sono stato eletto 5 mesi fa dal 92% del congresso, si prevede di “ricreare una vasta rete di alleanze per ripristinare il rapporto di fiducia con l’elettorato di sinistra e di centrosinistra”
Va in questa direzione l’avvio a soluzione di un contenzioso aperto tra PD e Immobiliare Popolare/Fondazione DS, Srl e fondazione, che fanno comunque riferimento alla Sinistra sestese.
Anni di contenzioso (dal 2015) per affitti non pagati ci sono voluti 4 mesi di trattativa il 30 novembre scorso il PD ha fatto un appello per salvare il patrimonio immobiliare ex PCI, PDS, DS; in particolare la sede di piazza Ginori e la sede del Circolo Rinascita, quali luoghi
storici della politica e dell’associazionismo sestese.
L’atto di transazione, al di là delle clausole finanziarie, prevede una prospettiva di salvaguardia per il patrimonio immobiliare. La trattativa è stata lunga, ma il 1° marzo abbiamo firmato l’atto che prevede, tra l’altro, che le parti promuoveranno incontri con le forze politiche ed associative che si richiamano ai valori del centrosinistra per realizzare una casa del centrosinistra, quale polo aggregativo delle stesse forze politiche ed associative.
Concludendo, questo è il momento della serietà, della coerenza e della responsabilità. Con i nostri elettori e iscritti, sia livello nazionale che locale dobbiamo continuare il lavoro iniziato dopo il biennio di sconfitte 2015-16 conumiltà, dialogo, radicamento nel territorio e il tutto in un’ottica metropolitana che è venuta meno negli ultimi anni per le crisi, il commissariamento prefettizio e l’attuale isolamento del Sindaco e della maggioranza che lo sostiene”.