Negli ultimi giorni il vento proveniente da Nord ha creato notevoli difficoltà al traffico aereo dell’Aeroporto Amerigo Vespucci. Gli aerei sono stati obbligati a decollare verso Monte Morello e, quindi costretti, a prendere quota più rapidamente. Ciò è stato possibile diminuendo il carico dei singoli mezzi. Risultato: passeggeri o bagagli lasciati a terra.
Il problema della tramontana è annoso e per certi versi non risolvibile. In un momento in cui si prospettano decisioni importanti per lo scalo fiorentino, si è valutato quanto diverso sarebbe l’impatto con una pista parallela all’autostrada? Immagino di sì, ma i cittadini sono sufficientemente informati degli attuali e dei possibili prossimi disagi anche da questo punto di vista?
Intanto, dopo decenni passati inutilmente a capire come migliorare il collegamento con l’aeroporto di Pisa, nella Diaccia Botrona di Castiglione della Pescaia è tornato a nidificare il Falco Pescatore mentre Firenze, con la nuova pista, sembra destinata a perdere le ultime aree umide e con esse aironi, cavalieri d’Italia e così via.
Evviva il commercio, evviva il business, evviva i soldi!