Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, insieme agli assessori Jacopo Madau e Camilla Sanquerin, ha incontrato nei giorni scorsi Anna Motta e Pino Paciolla, genitori di Mario Paciolla, cooperante italiano morto in circostanze mai chiarite il 15 luglio 2020 in Colombia.
Mario Paciolla era nel paese latinoamericano per conto delle Nazioni Unite come osservatore nell’ambito del programma di verifica degli accordi di pace tra il governo colombiano e le FARC. Le autorità colombiane attribuirono la sua morte inizialmente a un suicidio, sebbene ben presto siano emersi elementi incompatibili con questa spiegazione: ferite sospette sul corpo, biglietti aerei già acquistati per il rientro in Italia, segnalazioni di tensioni e preoccupazioni legate al contesto operativo. Lo scorso 30 giugno il tribunale di Roma ha archiviato il caso, lasciando in sospeso troppi interrogativi, dalle incongruenze tra le autopsie eseguito in Colombia e in Italia alla mancanza di documenti e di testimoni attendibili.
La vicenda di Mario Paciolla è stata anche al centro di uno degli appuntamenti promossi nell’ambito di Sesto Mondo dal presidio di Libera “Silvia Ruotolo” di Sesto Fiorentino – che ha organizzato anche l’incontro in Comune – e nei prossimi giorni vedrà l’adesione del Comune di Sesto Fiorentino alla campagna nazionale per chiedere la verità, con l’apposizione sul Palazzo comunale dello striscione “Verità per Mario Paciolla”.
“Abbiamo ascoltato con grande attenzione e commozione il racconto dei genitori di Mario Paciolla che stanno portando avanti una grande battaglia per la verità e la giustizia – sottolinea l’assessora Camilla Sanquerin – La vicenda di Mario Paciolla assomiglia a tanti altri casi rimasti irrisolti anche per la mancanza di volontà da parte del nostro Governo, troppo spesso condizionato da interessi economici o politici e pronto a sacrificare per essi la ricerca della verità. Ringrazio Anna Motta e Pino Paciolla per questo incontro che per vogliamo rappresenti l’inizio di un impegno comune”.