Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa con le parole di Paolo Gori, presidente di Confartigianato Piana Fiorentina.
“Così si rischia di minare la fiducia nei confronti del mercato libero, in un momento in cui piccole imprese e famiglie stanno per iniziare un percorso di accompagnamento verso questo mercato: dal 1 gennaio, infatti, partirà la Tutela Simile, per cui le piccole imprese dovrebbero essere invogliate ad andate sul mercato libero da uno sconto degli operatori. Ma se gli oneri, che già oggi pesano per il 40% sulla bolletta di una piccola impresa (a fronte del 20% circa del costo dell’energia) verranno ulteriormente aggravati come annunciato dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il risultato sarebbe un beneficio economico nullo nel passare al mercato libero”. E’ così che Paolo Gori, presidente di Confartigianato Piana Fiorentina e consigliere di Multienergia, il consorzio energetico senza fini di lucro fondato dalle Confartigianato della Toscana, commenta le dichiarazioni del Ministro Calenda che nei giorni scorsi ha annunciato quali saranno gli obiettivi della riforma degli oneri generali del sistema elettrico, finalizzata “al riequilibrio del peso degli oneri tra settore industriale ed altri settori e alla riduzione del gap di prezzo per gli energivori”. “Un passo indietro rispetto alle ultime positive azioni del Governo, che aveva finalmente riconosciuto lo squilibrio degli oneri a carico delle piccole imprese, mettendo in campo una serie di misure che, sebbene non ancora risolutive, rappresentavano un importante segnale di attenzione su questo problema” continua Gori.
Oggi le piccole imprese contribuiscono ancora per il 45% al gettito complessivo degli oneri, mentre le alte e altissime tensioni partecipano solo per il 9%. È questo lo squilibrio a cui sarebbe opportuno guardare, non a quello del peso degli oneri per le rinnovabili tra settore industriale e altri settori. Da un lato il Governo crea le condizioni per ridurre le bollette delle piccole imprese di 620 milioni all’anno, con il Decreto Legge 91/2014 taglia bollette; dall’altro raddoppia le agevolazioni agli energivori a 1 miliardo e mezzo l’anno, gravando nuovamente sulle piccole imprese” prosegue Gori. La cifra destinata dal 2017 alle agevolazioni per gli energivori raddoppia infatti il gettito raccolto sulle bollette per tale agevolazione. Risparmiare, tuttavia, è possibile per le piccole imprese locali, per esempio rivolgendosi a Multienergia. “Il Consorzio – spiega Gori – associa 2500 aziende ed acquista per esse forniture collettive di energia elettrica. E proprio in virtù dei grandi quantitativi acquistati riesce a spuntare prezzi vantaggiosissimi. Nella nostre sedi, compresa quella di Sesto Fiorentino, è presente uno sportello cui ogni impresa può rivolgersi per una consulenza personalizzata e, ultima bolletta alla mano, capire quanto è possibile risparmiare” informa Gori. Quanto alla “vicenda Calenda”, Confartigianato ha indirizzato una lettera al Ministro facendo presente la propria posizione e auspicando “che non si voglia invertire la direzione intrapresa con una riforma che guardi ai settori produttivi e agli sgravi per gli energivori e non al riequilibrio della forte sperequazione tra categorie di partecipanti al gettito”. “Restiamo in attesa di una risposta, fiduciosi che il Ministro possa riconsiderare quanto annunciato nel rispetto delle piccole imprese” conclude Gori.