Il primo satellite al mondo capace di misurare i venti promette di rivoluzionare la meteorologia, rendendola molto più precisa fino a un intervallo di sette giorni e probabilmente oltre. Si chiama Aeolus, è stato realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con un gruppo diaziende europee guidato da Airbus Defense and Space ed è il satellite tecnologicamente piu’ avanzato mai progettato per l’osservazione della Terra.
Si trova ancora negli stabilimenti di Tolosa della Airbus, dove ha completato la fase di test ed è pronto a partire per la base europea di Kourou (Guyana Francese), da dove sarà lanciato il 21 agosto con un razzo Vega. Frutto di 16 anni di lavoro,
“Aeolus raccoglie una sfida scientifica complessa” e utilizza una tecnologia mai sperimentata finora nello spazio”, ha detto a Tolosa il direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, Josef Aschbacher, riferendosi allo strumento con cui il satellite andrà a caccia di venti: si chiama Aladin (Atmospheric LAser Doppler INstrument) ed è un lidar, ossia una sorta di radar che invia impulsi luminosi anziché radio e lo strumento che li trasmette, costruito negli stabilimenti della Leonardo a CampiBisenzio e a Pomezia, è il più potente trasmettitore laser nell’ultravioletto mai costruito per un’applicazione spaziale. Quando la luce laser colpirà le polveri e le gocce di acqua presenti negli strati alti dell’atmosfera, riceverà in cambio informazioni che permetteranno di calcolare la velocità del vento che le trascina.
“E’ stata una sfida tecnologica davvero molto difficile, ma superata con un pieno successo”, ha osservato Aschbacher.
Lo strumento Aladin e’ così unico e delicato da costringere il satellite a raggiungere Kourou via nave. “Il viaggio in mare è insolito, ma in questo caso è necessario per l’estrema delicatezza del principale strumento di bordo”, ha detto Mathilde Royer Germain, responsabile delle attività di Osservazione della Terra della Airbus Space Systems. Il viaggio durerà dieci giorni e poi comincerà la campagna di lancio, della durata di otto settimane. La prima fase di test per la
validazione in orbita si concluderà in ottobre e in gennaio e una seconda fase e’ in programma fino a gennaio 2019, quindi il satellite sarà pienamente operativo fra marzo e aprile 2019.
Anche se così atteso dai meteorologi di tutto il mondo, Aeolus è comunque un satellite scientifico e un dimostratore tecnologico: “non è una missione operativa – ha osservato Aschbacher – perché questa richiederebbe piu’ satelliti e continuita’”. A differenza degli altri satelliti perl’osservazione della Terra, che si trovano da una quota di circa 800 chilometri, Aeolus sarà molto più vicino, a circa 320 chilometri, con 16 passaggi al giorno al ritmo di 1 ogni 90 minuti. Per questo i dati che invierà a Terra ogni tre ore promettono di rendere più precise le previsioni meteorologiche e hanno suscitato una grande aspettativa a livello internazionale, accanto a una forte collaborazione internazionale, anche da parte di Nasa e Noaa.