La notizia era nell’aria. Questa notte è diventata ufficiale. Sesto Fiorentino andrà al ballottaggio. A sfidarsi il prossimo 19 giugno saranno Lorenzo Zambini e Lorenzo Falchi.
Inutile girarci intorno. Per il Partito Democratico è stata una netta sconfitta. Per la prima volta nella loro storia sestese i democratici sono andati sotto la soglia del 50%.
Sorprendenti i numeri di Falchi: per lui il 27,41 per cento dei voti. Per quanto riguarda gli altri candidati sindaco, Maurizio Quercioli ha superato di poco l’esito delle votazioni di due anni fa: 18,23 nel 2014, 19,2 nel 2016. Il centrodestra di Maria Tauriello ha guadagnato due punti: 8,11 nel 2014, 10,81 nel 2016. E’ cresciuto anche il Movimento 5 Stelle: 8,70 nel 2014 con Giovanni Policastro, 10,02 nel 2016 con Pietro Cavallo.
Tornando al ballottaggio, la giornata di domenica 19 giugno potrebbe segnare un’epoca. Lorenzo Zambini rischia, soprattutto se Maurizio Quercioli dovesse allearsi con Lorenzo Falchi. Anche se il Partito Democratico potrebbe ricevere qualche voto dal centrodestra. Il condizionale, però, è d’obbligo perché il sostegno da parte della coalizione di Maria Tauriello è tutt’altro che scontato.
Il messaggio trasmesso dalle elezioni del 5 giugno è chiaro: invece di otto, i “ribelli” al Pd – come sono stati chiamati gli ex consiglieri comunali che nell’estate 2015 firmarono la mozione di sfiducia a Sara Biagiotti – sono evidentemente di più.
Chiusura con i dati sull’affluenza. Ha votato il 63,31 per cento, dieci punti percentuali in meno rispetto al 2014 (73,92 per cento). Il ponte del 2 giugno non ha sicuramente aiutato, ma questi numeri confermano la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Un peccato.
STEFANO NICCOLI