I designers Richard Ginori sono stati i protagonisti del primo appuntamento de “Il cammino dell’arte”, sette incontri per conoscere uomini, luoghi e tecniche che fanno vivere l’arte oggi. Questo cartellone è collegato alla mostra “Antonio Berti (1904-1990)” organizzata a Sesto Fiorentino da Amministrazione Comunale e gruppo “La Soffitta Spazio delle Arti” e visitabile sino al prossimo 31 maggio.
La conferenza, dal titolo “Il processo di sviluppo di un prodotto Richard Ginori”, si è tenuta giovedì 31 marzo alle 17,30 presso la sala “Vincenzo Meucci” della Biblioteca Comunale “Ernesto Ragionieri” di Doccia, proprio nel cuore di quella che è stata la storica fabbrica Richard Ginori. E il racconto dei relatori ha appassionato l’ampia platea presente.
Dopo l’introduzione del responsabile del servizio cultura, biblioteca e promozione turistica del Comune di Sesto Fiorentino, Enio Bruschi, che ha portato i saluti del commissario straordinario dell’Amministrazione, la parola è passata ai “maestri” dell’azienda manifatturiera, rilevata nel 2013 da Gucci, che è uno dei principali marchi mondiali nel settore della moda e del lusso. Richard Ginori oggi fa parte del gruppo Kering.
Marco Bondi, responsabile sviluppo prodotto, è entrato in Ginori a seguito dell’accordo con Gucci e ha portato con sé un’esperienza trentennale nel settore moda. “Negli ultimi due anni – ha raccontato – abbiamo formato uno staff straordinario che ha ideato e realizzato 80 nuovi decori e 190 nuove forme, sempre nel rispetto della storia del marchio. Seguo il centro decori e la modellazione e in entrambi i settori mettiamo la qualità al primo posto”. Bondi ha anche spiegato i tempi di commercializzazione: “Ogni progetto si concretizza in un anno circa. Ogni nuova collezione viene poi presentata a fiere specializzate in gennaio o in aprile”.
Barbara Romani, responsabile ufficio sviluppo prodotto, da 16 anni in Ginori, ha riassunto il lavoro per lo sviluppo delle nuove collezioni fino alla realizzazione del campionario per le fiere: “Gli input vengono da tre fonti: direzione artistica, esigenza commerciale e nostro patrimonio storico. In particolare la direzione artistica ha un ruolo fondamentale. Il nostro lavoro è trasformare quell’input – che può nascere da un disegno, una stoffa, uno schizzo – in un progetto preciso”. Romani ha poi sottolineato i profili dei direttori artistici che più di tutti hanno lasciato un segno: “Abbiamo avuto figure eccezionali come Giovanni Ponti o Giovanni Gariboldi e più recentemente Paola Navone. Ora, dopo l’acquisizione da parte del gruppo Kering, c’è Alessandro Michele, primo stilista ad essere diventato direttore creativo, che ha reinterpretato in modo originale molte forme legate al nostro patrimonio storico”.
La Richard Ginori vanta, infatti, un museo dove sono archiviati migliaia di oggetti e riviste; i soli esemplari in terraglia sono quasi 9000.
Marcello Bongini, maestro e responsabile modellazione, ha parlato poi del piatto con l’effigie di Paolo VI realizzato da Antonio Berti per il Giubileo del 1975. “Ci sono scultori e designer come Berti – ha sottolineato – che realizzavano tutto da soli grazie alla loro manualità; altri, con le idee ma non la manualità, che hanno bisogno di noi artigiani per trasformare i disegni in porcellane uniche”. Bongini ha poi spiegato le varie tipologie di cottura della porcellana.
Con Mariano D’Andrea, che è responsabile del settore decorazione, si è andati alla scoperta delle tecniche di disegno e decoro: dalle decalcomanie all’aerografo, dalla filettatura al dipinto a mano. “In fabbrica – ha ricordato – abbiamo rimesso in piedi la scuola dei mestieri per far imparare ai nostri stagisti le varie tecniche, specializzarli e farli arrivare ai livelli tecnici e artistici necessari per queste fasi di lavorazione”.
Alessandro Badii, responsabile sviluppo decori, ha introdotto un video nel quale sono state fatte vedere con chiarezza le tecniche di decorazione. “Noi – ha chiosato – siamo il braccio armato di Marco e Barbara e li portiamo dall’ideazione alla realizzazione. Lavoriamo su due canali: personalizzato e dettaglio. Il primo è mirato a soddisfare richieste di clienti top, il secondo segue le indicazioni del marketing per l’inserimento nel mercato classico”. Badii ha poi mostrato in anteprima la nuova linea di piatti – che sarà presentata ufficialmente al prossimo Salone del Mobile di Milano – sui quali sono stati riprodotti decori ispirati a pappagalli presenti nel museo di Doccia. “Per realizzarli – ha aggiunto – abbiamo voluto riesumare una vecchia tecnica di stampa che utilizza la camera oscura. Per fare i pappagalli ci sono voluti due mesi a soggetto”.
A concludere gli interventi è stato Francesco Taviani, designer ufficio sviluppo prodotto, che ha raccontato, tra l’altro, la storia del marchio della manifattura: “Il primo in assoluto era una stella, simbolo della famiglia Ginori. Negli anni ha subito varie trasformazioni sino alla classica corona Richard Ginori con l’anno di fondazione. Ultimamente abbiamo voluto fortemente aggiungere anche la dicitura ‘made in Italy’ perché fare tutto in Italia e con materiali italiani è diventata la nostra vera missione”.
Francesco Mariani, presidente dell’Associazione Antonio Berti e responsabile del gruppo “La Soffitta Spazio delle Arti” ha concluso l’incontro con i ringraziamenti di rito.
Il prossimo appuntamento con le conferenze de “Il cammino dell’arte” – sempre nella sala “Meucci” della biblioteca – è fissato per sabato 9 aprile alle 10,30 con Ferdinando Marinelli che racconterà la storia che ha legato “Antonio Berti e la fonderia Marinelli”.
La mostra “Antonio Berti (1904-1990)” – allestita presso il “Centro Antonio Berti” di via Bernini (a pochi metri dallo studio dell’artista che è in fase di restauro) e a “La Soffitta Spazio delle Arti”, all’ultimo piano del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata – resterà aperta fino al 31 maggio con orari 16-19 dal martedì al sabato e 10-12 e 16-19 la domenica; lunedì chiuso.
La Soffitta Spazio delle Arti