“Torniamo in piazza a Livorno dopo due anni di stop forzato e lo faremo facendo rumore, usando le parole di Raffaella Carrà, nata proprio il 18 giugno – afferma la consigliera alle Pari opportunità Irene Falchini – Faremo rumore affinché il nostro Comune continui ad essere parte della battaglia per il riconoscimento dei diritti civili, perché è proprio a livello territoriale che si sentono di più le discriminazioni culturali e normative nei confronti della comunità LGBTQIA+. A queste situazioni rispondono spesso gli amministratori locali in prima persona: basti pensare che sono le sindache e i sindaci a dover riconoscere le figlie e i figli di coppie omogenitoriali, assumendosi in prima persona le responsabilità penali per questo atto.
La nostra città ripudia ogni forma di discriminazione – prosegue Falchini – Non possiamo accettare storie come quella di Cloe Bianco, non possiamo accettare che nell’aula del Senato si applauda la bocciatura di una legge a tutela di tutte e tutti. Non possiamo aspettare ancora e ancora per arrivare al riconoscimento delle singole identità, per far sì che le comunità possano fiorire e arricchirsi dalle esperienze dei singoli che le compongono.
Faremo rumore per dire che il tempo dei diritti è oggi. Faremo rumore per ricordare che Sesto Fiorentino sta dalla parte del rispetto delle identità e rifiuta le discriminazioni basate su sesso, orientamento sessuale e identità di genere”.