Il partito dell’astensionismo vince. Tutto bene?

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Elezioni 1
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Tra qualche ora sapremo il nome della nuova o del nuovo Presidente del Consiglio della regione Toscana.
I seggi sono ancora aperti ma, salvo improbabili ed energiche rimonte, il dato dell’affluenza sarà basso.
Ieri sera abbiamo chiuso con il 10% circa in meno rispetto alle ultime consultazioni regionali.

Un dato preoccupante che, vedrete, sarà oggetto di discussione solo per pochi minuti. E, vedrete ancora, che a sollevare il problema saranno soprattutto i candidati che avranno perso. Più per sminuire la vittoria del nuovo presidente che per effettiva preoccupazione.
Poi per qualcuno sarà il momento di festeggiare e per altri quello per leccarsi le ferite.

Di quel 40% (o giù di lì) che non avrà votato non parlerà più nessuno, con buona pace per loro che magari pensavano di lanciare chissà quale messaggio.
In fondo non solo i politici ma anche tutti gli altri cittadini che invece a votare sono andati penseranno: “Peggio per loro avevan lo strumento giusto e non lo hanno utilizzato”.
E con questo le coscienze saranno a posto in attesa del prossimo crollo.

Il fatto che a Sesto le cose vadano meglio che in altre zone della Toscana fa piacere. in qualche maniera ci rende orgogliosi, ma in fondo sappiamo che è solo un palliativo Con un 6,5% in meno al voto non si può essere contenti.

Da domani le poltrone di chi decide saranno occupate (e di questo bisogna essere contenti), i divani dei leoni da tastiera si dimostreranno comodi e ispiratori di tanti commenti, ma di quel 40% (se va bene) chi si occuperà?
Chi penserà che quel voto mancato sia il fallimento di un’intera generazione?
Chi penserà che la colpa non è solo di chi non va a votare ma anche di chi non ha fatto niente perché ci andasse?
Chi proverà a pensare che la colpa di quella disaffezione possa essere proprio di quella politica che questo pomeriggio celebrerà i suoi rituali, ma poi continuerà a scegliere i candidati nelle proprie segreterie, continuerà a bloccare le liste, non si preoccuperà della scarsa partecipazione alla vita politica anche all’interno dei partiti?
L’etica, poi, la politica se l’è dimenticata da un pezzo.

Per dirla con I Nomadi con gli odi di partito, con una politica che è solo far carriera, Dio è morto, ma anche la democrazia non sta bene.

 

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